Il counseling, in generale, rappresenta attualmente un mezzo molto efficace ed indispensabile per ottenere il massimo in tutti i settori della vita.
Nato negli Stati Uniti intorno al 1950 come orientamento al lavoro e nelle carriere professionali, sbarca in Italia solo a partire dagli anni ’90, con la definizione di “counselor” che comincia ad essere utilizzata. Lo sviluppo della professione parte proprio in quegli anni, quando iniziano a strutturarsi le prime associazioni di Counseling con l'intento di regolamentare l'esercizio della professione. Si deve attendere, però, il 18 maggio 2000 per l’inserimento del Counseling, da parte del CNEL (Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro), tra le professioni così dette non regolamentate (al pari degli Informatici, dei Bibliotecari, dei Fiscalisti, etc.).
Il counseling è un intervento di tipo professionale che mira a stimolare nel cliente le risposte più idonee per la soluzione dei suoi disagi e dei suoi conflitti. Oggi più che mai sono aumentate le esigenze e le richieste dal mondo esterno, con la ricopertura, spesso, di ruoli personali e professionali senza la possibilità di un’adeguata consapevolizzazione di ciò che effettivamente si è e soprattutto di ciò che si vuole. Non si è preparati, ed i messaggi provenienti dalla società di frequente contribuiscono a confondere le idee. In questi casi il counseling può essere di grande aiuto per fare chiarezza dentro di se, ottimizzare le proprie risorse e potenziare gli aspetti positivi per affrontare i momenti di indecisione e di crisi, con la convinzione che ogni difficoltà può essere superata, ogni problema risolto.
E’ evidente, dunque, l’importanza della sua applicazione al mondo universitario. L’Università è una tappa importante ed un percorso determinante nella vita di ogni persona. Spesso, però, si posso fare delle scelte non conformi alle proprie reali attitudini ed ai propri obiettivi, con conseguenze che si ripercuotono sulla vita di tutti i giorni con insoddisfazioni e frustrazioni di ogni genere. In più, le difficoltà che si possono incontrare nel cambiare le abitudini di studio e di collocazione ambientale, possono incidere sul rendimento dello studio, inducendo lo studente a mettere in dubbio le sue stesse capacità. Il counseling universitario, pertanto, diventa uno strumento di aiuto e di sostegno, che dovrebbe essere previsto anche per gli studenti della scuola secondaria.
Il dialogo, l’incontro personale o con gruppi ristretti di studenti permette di far emergere meglio le inclinazioni che stanno alla base delle scelte di studio che i ragazzi si trovano ad operare, verificando se collimano con le loro legittime aspirazioni, consentendo di sciogliere eventuali dubbi e perplessità.
Il counseling universitario si pone, dunque, essenzialmente come una forma di relazione d'aiuto agli studenti che vivono situazioni di difficoltà personali, sia legate alla loro vita e dimensione quotidiana, sia legate all’esperienza universitaria.
Passare dalla scuola secondaria all’Università prevede sicuramente dei cambiamenti ed una capacità di adattamento che, spesso per svariati fattori, non è molto presente nei ragazzi. Questioni culturali, sociali e familiari possono incidere sulla poco adattabilità dei ragazzi ad un mondo comunque diverso, di diverse dimensioni che si apre come nuovo scenario per lo studente, abituato fino a quel momento a ritmi e abitudini più semplici e consolidate.
Il counseling, invece, attraverso l’ascolto, il dialogo permette di stimolare, attivare, potenziare le risorse di ogni persona, nel caso specifico del ragazzo/a, in modo da affrontare e risolvere ogni tipo di problematica legata allo studio (modalità, approccio, metodo), alla vita di relazione (con gli amici, colleghi, partner) alla vita in famiglia (rapporto con i genitori, fratelli/sorelle e/o altri familiari), migliorando, innanzitutto il rapporto con se stesso/a.
Il counseling, in generale ha un approccio diverso con i disagi della persona rispetto per esempio alla psicoterapia. E’ un approccio più leggero, più adatto ai tempi attuali in cui è fondamentale individuare il problema e stabilire la strategia migliore per affrontarlo e risolverlo, considerando anche i tempi ed i costi, sia economici che a livello di impegno personale.
Proprio per questi motivi, il counseling universitario si pone come una risposta agile ed esauriente agli interrogativi e quesiti dei ragazzi che si affacciano alla vita, che sono impegnati a costruire il loro futuro sia professionale che umano e personale e che possono avvertire il bisogno di avere dei chiarimenti, dei suggerimenti per utilizzare al meglio le loro potenzialità. Spesso ciò che può risultare difficile è l’individuazione del motivo del disagio, attraverso il counseling si riceve l’aiuto ed il sostegno necessario per comprendere l’origine del disagio e per stabilire, insieme al counselor, tempi e modalità per la risoluzione.
Le difficoltà legate allo studio spesso si accompagnano a problemi esistenziali che, data la fascia d’età, sono normali e comprensibili. Non si è ancora pienamente concluso il passaggio all’età adulta con tutto ciò che ne consegue, incertezze, dubbi, mancanze di risposte, poca chiarezza sui temi della vita.
Di solito, lo studente, ma in generale ogni essere umano, se riesce ad alleggerire la sua tensione emotiva attraverso il racconto di se, di ciò che gli sta più a cuore, con la convinzione di essere ascoltato, accettato e accolto, può, senza dubbio, pensare di risolvere i suoi disagi e di programmare con successo il suo corso di studi e, più in generale il suo futuro professionale.
Ciò che risulta importante per ognuno di noi è la crescita personale che favorisce il perseguimento di ogni tipo di obiettivo.
Affrontare ciò che ci disturba, analizzare i disagi che ci provocano insicurezza e non ci fanno vivere appieno la vita, è possibile. Le risposte sono dentro di noi, il counselor ci aiuta a cercarle ed a tirarle fuori, consentendo di prendere in mano le redini della nostra vita. Siamo stati creati per avere degli scopi, utili per noi e per chi ci sta intorno, in uno scambio continuo e proficuo, attraverso la loro realizzazione ci soddisfiamo, ci gratifichiamo e contribuiamo al progresso della società.
Più che mai, nell’ambito universitario, è necessario realizzare tutto ciò.
Incoraggiare la crescita individuale, consentendo agli studenti che lo richiedano di potersi raffrontare, attraverso il counseling, con professionisti pronti a rispondere ad ogni tipo di quesito, è utile per favorire ed incentivare uno sviluppo adeguato, idoneo all’inserimento dei ragazzi nella società, all’indomani del conseguimento del titolo accademico, sia dal lato umano che professionale.
Solo puntando sui giovani e sulle nuove generazioni e lavorando con loro da un punto di vista formativo può crescere e migliorare la comunità civile. Solo così si può sperare in un futuro migliore, diverso e moralmente remunerativo.
Maria Cipparrone
(avvocato e counselor)
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