Emozioni: Incontrarle è meglio che Evitarle


 

Permettersi di fare esperienza di emozioni precedentemente negate o rifiutate, è un aspetto chiave nel processo del cambiamento personale.

Consentire il pieno e naturale svolgersi dell’esperienza emotiva nella sua completezza comporta importanti cambiamenti.
Possiamo individuare almeno tre livelli nei quali l’esperienza personale si modifica in modo significativo:

·         La Modificazione dell’Esperienza Interna

·         La Riappropriazione dell’esperienza

·         Il Rafforzamento della percezione di Sé come Agente Attivo

L’esperienza interna cambia in quanto cambiano i rapporti interni della persona, la relazione con se stessa, e del sé con alcune parti del sé.

 

Il cambiamento emotivo consiste sostanzialmente nel passare dall’ evitamento e dalla valutazione negativa del proprio vissuto, all’incontrare permettere e accettare l’esperienza emotiva nella sua completezza.
Dall’evitamento e dal giudizio, si passa all’incontro e all’accettazone.

I sentimenti negativi e dolorosi tendenzialmente permanenti sono fondamentalmente il prodotto di relazioni interne.

L’accettazione è in grado di innescare un processo di trasformazione del vissuto al livello del significato che assume per la persona.
Da evento minaccioso e potenzialmente distruttivo, quindi da evitare o reprimere, diventa un evento cui accostarsi prestare attenzione, che possiede un valore informativo, una risorsa da ascoltare attentamente, una propensione ad agire efficacemente.

L’incontro con l’emozione in atto è un processo di connessione con il proprio vissuto corporeo, un processo in cui si entra in intimità con se stessi.

I processi di consapevolizzazione e simbolizzazione sono cruciali in questa fase.
Un ulteriore evoluzione consiste anche nel riconoscere il valore intrinseco di ciò che si prova.

Riappropriarsi dei propri sentimenti significa riconoscerli come propri, come facenti parte del proprio vissuto, frutto delle proprie scelte, della propria storia, come legittime reazioni organismiche.
Significa portare sotto la luce della consapevolezza ciò che quando negato, continuerebbe ad influenzarci nell’ombra.

Quando disconosciamo una qualunque esperienza stiamo indebolendo il nostro sé, ci allontaniamo e rifiutiamo una parte di noi.
Riconoscere l’esperienza così com’è, senza giudizio, permette di fare chiarezza, e di poter ripartire da un punto.

Riappropriarsi dell’esperienza significa in definitiva diventare più spaziosi, capaci di integrare anche le esperienze spiacevoli e dolorose.

Inoltre quelle esperienze prima disconosciute e ora integrate costituiscono un prezioso bacino di informazioni più ampio al quale attingere per orientarsi ed agire.
Queste esperienze emozionali, quando accettate ed esplorate, permettono infatti di trarre preziose informazioni circa l’azione adattiva verso cui orientano e circa i bisogni che le motivano.

Il terzo aspetto riguarda il fatto che viene aumentata la percezione e il senso del sé come agente attivo.
Ciò che viene sperimentato è che l’individuo si rende conto, con autoempatia, anche in virtù dell’interiorizzazione graduale della conferma empatica da parte del counselor o del terapeuta,  che è lui volente o nolente a generare quei vissuti, a produrre quei pensieri, reazioni e interpretazioni.
La persona, attraverso gli esperimenti messi in atto nella relazione, è facilitata nello sperimentare che è proprio lei a generare la propria esperienza interna e soprattutto che può fare qualcosa al riguardo, assumersene la responsabilità e diventare proattiva.

Viene attivato un vero e proprio processo di empowerment, di potenziamento della persona, di aumento delle possibilità di azione e scelta.

Questo processo nel suo insieme genera speranza e fiducia nelle possibilità di orientare la propria vita in una direzione più consona ai propri valori e alle proprie aspirazioni

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