"L’obiettivo deve essere l’educazione di individui che agiscano e pensino indipendentemente, i quali, tuttavia, vedano nel servizio della comunità il loro più alto problema di vita". E’ il grande Albert Einstein a parlare nello scritto "pensieri degli anni difficili", un testo che vale la pena rileggere. Interessente la funzione che Einstein attribuisce al vero maestro: una guida che deve soprattutto stimolare l’allievo a sviluppare quello spirito di curiosità che è basilare nel processo di crescita e di apprendimento continuo. Einstein tocca anche temi quali l’ambizione che vede come una molla che spinge a fare il bene pur nella ricerca del riconoscimento sociale. Ma alla fine il tema più toccante è quello dell’amare ciò che si fa fino in fondo. Il counseling è un processo educativo in cui si percorre un po’ di strada con il consultante, una persona che ha bisogno di essere ascoltata, capita, e sostenuta per ritrovare motivazione e, soprattutto, serenità nel fare. Einstein ci insegna ad essere buoni “maestri”, ricercando gli stimoli giusti e ricordandoci l’amore che dobbiamo avere per le persone che assistiamo, aumentando in loro la capacità di autostima e in noi la voglia di migliorare attraverso lo studio e la verifica continua. Solo coì, nel piano del dare e dell’avere il counselor e il consultante possono rendersi utili vicendevolmente in uno spirito di servizio che si allargherà sempre più verso la comunità in cui si vive.
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