COUNSELING E SHIATSU, UN'INTEGRAZIONE POSSIBILE


 shiatsu

Tra le numerose iniziative proposte da Aspic sedi di Genova, Savona e Alessandria nel corso di quest’anno, ha avuto una certa rilevanza il ciclo di incontri sulla relazione intitolato “IO, L’ALTRO, NOI” che si è svolto presso la sede di Genova nei mesi di Maggio e Giugno 2015. Il ciclo, strutturato in 8 serate, è stato condotto da me, Antonella Verardo Counselor Aspic e Fabio Baglini Operatore Professionista Zen Shiatsu. Tutto è nato da un’amicizia….. quando si dice “nulla accade per caso”… io e Fabio infatti siamo amici da sempre e un giorno le nostre vite che avevano preso strade diverse, si sono incrociate nuovamente per diversi motivi. Io avevo portato a termine la formazione in counseling, e stavo sviluppando la mia nuova attività con anni di specializzazione e crescita personale, mentre Fabio si dedicava alle discipline orientali che lo appassionato da tempo e in particolare allo Shiatsu di cui è diventato operatore professionista e insegnante.

Condividendo le rispettive esperienze professionali, io e Fabio si rendiamo conto che le persone che si rivolgono a noi, vuoi per un trattamento shiatsu, vuoi per un percorso di counseling, portano con sé problematiche e bisogni comuni che possono essere affrontati con approcci diversi e integrabili tra di loro. Allo stesso modo anche noi stessi, come operatori, scopriamo di incontrare le stesse difficoltà e di porci le stesse domande, nel tentativo di svolgere al meglio le nostre professioni.

La prima intuizione è quella di proporre un paio di incontri dedicati al contatto, o meglio al con-tatto, inteso come incontro con l’altro che, per il counseling ha un significato di tipo verbale-espressivo-percettivo, per lo shiatsu invece un significato più prettamente corporeo e comunque per entrambi, fondamentalmente legato alla RELAZIONE. Ci diciamo: “Dài, perché no? Pensiamoci e parliamone!” L’idea iniziale viene completamente stravolta e prende corpo la convinzione che per affrontare un tema come quello della relazione, così importante, coinvolgente e presente nella vita di ogni persona, occorre forse fare un passo ulteriore, proporre un vero e proprio piccolo percorso, che abbia uno sviluppo e una evoluzione, che abbia un punto di partenza e porti verso un obiettivo.

Partiamo quindi dalla riflessione che la prima relazione che viviamo è quella con noi stessi, con il nostro modo di vederci, col nostro modo di proporci, per poi incontrare l’altro e …. il mondo. L’obiettivo che ci siamo posti è stato quello di stimolare le persone a prendere coscienza della propria unicità per arrivare a comprendere meglio quella degli altri e diventare quindi risorsa reciproca. Le tematiche che vengono proposte sono state quelle della comunicazione verbale e non verbale, dell’assertività, dell’accettazione di sé e dell’altro, dell’ascolto, della fiducia, dell’accoglienza, dell’autostima, dello stare in gruppo.

L’intenzione inoltre è stata quella di accompagnare le persone in questo breve viaggio, privilegiando strumenti ludici e corporei integrando i due approcci (counseling e shiatsu), con un atteggiamento accogliente e semplice, con momenti di condivisione e confronto alla pari, in un clima di fiducia e non giudizio, dove ciascuno potesse sentirsi accolto ed accettato per quello che è, libero di crescere e di esprimersi. Vengono pertanto progettati 8 incontri serali della durata di 2 ore circa, con cadenza settimanale.

Gli incontri vengono proposti con una sequenza ben precisa in questo modo e così intitolati: CHI SONO IO COME MI VEDO…. COME MI VEDI INCONTRO L’ALTRO COMUNICARE….SENZA PAROLE ASCOLTO E’… ACCOGLIERE ED ESSERE ACCOLTI ASSERTIVITA’: DEVO, VOGLIO, POSSO. MI FIDO DI TE STARE NEL GRUPPO, ESSERE NEL GRUPPO La sequenza degli argomenti voleva infatti rispettare quello che è il percorso delle persone verso l’avvicinamento a sé e agli altri, partendo dall’autoconsapevolezza, passando attraverso la presentazione di sé, l’ascolto, l’accoglienza, per arrivare alla fiducia.

Ogni serata seguiva una “scaletta”. Veniva introdotto il tema e si iniziava con una piccola esperienza corporea guidata da Fabio, a seguire un momento di condivisione in gruppo, sottogruppo o in coppia, break con tisana e biscottini, ripresa con un’esperienza di tipo ludico-espressivo condotta da me e chiusura in gruppo sulla serata. Questo primo gruppo ha portato 8 persone di diverso genere, età e provenienza: 3 uomini e 4 donne, di età tra i 25 e i 50 anni, tra cui una coppia di giovani coniugi e una giovane donna in dolce attesa.

Nella realizzazione di questi incontri io e Fabio ci siamo resi conto di quanto sia sentito il bisogno di imparare a relazionarsi meglio con gli altri, di comunicare in maniera efficace e possibilmente assertiva nella vita quotidiana, in famiglia, sul lavoro, con gli amici,…. con noi stessi. Abbiamo potuto constatare che le tematiche che abbiamo proposto e che ci riguardano tutti da vicino, molto spesso vengono date per scontate e mai affrontate realmente…. e semplicemente parlandone e riflettendoci sopra insieme a qualcuno.

E’ emerso quanto sia importante “fermarsi”, dedicarsi un tempo e uno spazio per conoscersi meglio, per provare a guardarsi e osservarsi nelle nostre fragilità, nei nostri limiti, nella nostra umanità. Quanto sia necessario guardarsi allo specchio, avendo il coraggio di riconoscerci e accettarci per ciò che siamo con umiltà e provando a metterci in gioco in prima persona, dimostrando di stimare noi stessi volendoci un po’ più bene.

E’ un impegno, una sfida non da poco, un piccolo seme che lavora e lavorerà nelle persone e in noi, che siamo cresciuti insieme a loro.

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