Anche se non sempre siamo consapevoli, il desiderio di ogni essere vivente è quello di essere felice. Se siamo tristi, arrabbiati, infastiditi è perché qualcuno o qualcosa ha danneggiato la nostra visione della felicità.
Quando siamo soli, pensiamo che incontrando la persona giusta potremmo finalmente essere felici. Nel momento in cui nella nostra vita arriva la persona giusta, proviamo quel tanto atteso senso di gioia, di pienezza e di soddisfazione. Ma quanto dura la nostra felicità? Per alcuni può durare un mese, per altri un anno. In ogni caso con il passare del tempo i colori si sbiadiscono e ci rendiamo conto che il comportamento del partner non è sempre quello che abbiamo immaginato. Ci accorgiamo che questo fatto ci procura un certo grado di fastidio, e iniziamo a pensare che forse la felicità si trova da qualche altra parte. Certe coppie proprio da questo stato delle cose decidono di separarsi, continuando la ricerca di una persona, che le potrà rendere veramente felici. Altri ancora decidono di fare un bambino, sperando di trovare la felicità in futuro. Oppure potrebbe nascere l’idea che il problema della mancata felicità è il fatto di non avere la casa in proprietà, o forse il corpo non abbastanza bello, o la politica mal gestita del paese nel quale si vive.
Dove si trova realmente la felicità?
Quando cerchiamo la felicità nelle cose esterne, cerchiamo nel posto sbagliato. Le cose materiali hanno l’effetto di esaurirsi ed invecchiare. L’esempio più semplice è il vostro telefonino. Pensate al telefono che avevate tanto desiderato 5 anni fa, e pensate a come vedete ora lo stesso telefono. Le cose esterne possono dare una soddisfazione temporanea, che però non può durare nel tempo.
Quando la nostra felicità e l’appagamento arrivano dall’esterno, allora vediamo il diverso comportamento dell’altra persona come un qualcosa da cambiare o modificare per la nostra soddisfazione.
Spesso succede che nel momento in cui due persone si sposano o vanno a vivere insieme, firmano un contratto immaginario, del quale nessuno parla, ma il quale diventa sotto inteso da entrambi i partner. Il contratto è più o meno di questo genere: “ Io do la mia felicità nelle tue mani, da ora in poi la mia felicità dipende da te.” Ma se mettiamo la nostra felicità in mani degli altri (i genitori, gli amici, i compagni, i figli) allora saremo sempre dipendenti da fattori esterni. Se pensiamo che il nostro benessere dipende dal sole, allora saremo arrabbiati quando piove. Se pensiamo che il corpo è la fonte della nostra felicità, allora faremo degli interventi per renderlo sempre giovane, e rimarremo frustrati quando esso comincia a diventare vecchio. Se diamo la nostra felicità in mano al nostro partner, ci arrabbieremo ogni volta quando si comporta in maniera diversa dalla nostra aspettativa.
Se in questo periodo della vostra vita provate delle emozioni indesiderate, fermatevi un attimo e fatevi queste domande: Per quale motivo mi sento così? Che cosa esattamente vorrei ottenere? Forse ho bisogno di sentirmi accettata, ascoltata, coccolata? C’è altro modo in cui potrei sentirmi coccolata? Forse potrei farmi fare un bel massaggio rilassante, oppure un bel bagno caldo. Quale mia esigenza si nasconde dietro la mia emozione? E il mio compagno è l’unico a poterla soddisfare? Oppure c’è un altro modo.
E bello quando la nostra seconda metà soddisfa i nostri desideri, ma è molto più bello e soddisfacente quando lo fa di sua spontanea volontà, e non perché noi lo abbiamo costretto a farlo con le nostre lamentele e pretese. È giusto comunicare i propri desideri, perché altrimenti è difficile scoprire che cosa può renderci felice, ma è anche giusto che lasciamo alla persona la libertà di decidere se esaudire il nostro desiderio o no.
Spesso siamo bisognosi di qualcosa. Come affermava Madre Teresa: “Oggi la gente ha fame d'amore”. E cosi, andiamo in giro tutti affamati, a pretendere dagli altri che ci riempiano il vuoto che sentiamo dentro. Ma possiamo scegliere di cambiare questa ruota, possiamo imparare a riconoscere i nostri desideri, valori, bisogni. Riconoscere e imparare a soddisfarli, senza la pretesa che lo facciano gli altri.
La vera felicità ha inizio dentro di noi. Solo quando l’abbiamo trovata dentro, riusciamo a vederla nel mondo che ci circonda.
Le cose esterne in realtà sono le lenti di ingrandimento di quello che c’è dentro di noi.
Oksana Varcenko.
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