Schindler List

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Riuscire a salvare vite umane nel grigiore dell’Olocausto necessitava di un’operazione di freddezza, di calcolo e di profonda conoscenza del “nemico”, delle sue avidità e della corruzione diffusa. Il crudo realismo del film ci rimanda una sensazione di orrore ed angoscia che altre pellicole hanno mancato.

Quando da ragazzino guardavo un film sul nazismo difficilmente mi sollecitava questi sentimenti. Tutto restava nel vago, nell’intuizione di ciò che poteva essere avvenuto, mancava la tangibile crudezza della realtà. Schindler List è un film violento, e non poteva non esserlo, se si voleva rappresentare una realtà che non abbiamo vissuto in prima persona ma solo attraverso i ricordi di altri. 

 

Il film rappresenta anche la storia di un uomo, dell’evoluzione di una coscienza morale che preso atto dell’orrore, sfruttando una naturale abilità negli affari, nella capacità di corrompere funzionari e militari nazisti, decide di investire tutto il denaro guadagnato per salvare gli operai ebrei della sua fabbrica.

Da un lato Schindler sperperatore di denaro, amante della vita mondana, corruttore incallito, donnaiolo e dall’altro salvatore di vite umane. Bianco e nero, come il film. Non avrebbe reso allo stesso modo se fossi stato girato a colori. L’unica concessione al colore è la bambina  che sfugge ad una fila di ebrei durante la liquidazione del ghetto di Cracovia, per nascondersi in una casa, come a sottolineare che lo sterminio di massa era la sommatoria di innumerevoli tragedie individuali. Il rosso dell’innocenza, ben rappresentata da quei bambini caricati sui camion che salutavano allegramente le madri, ignari di andare verso le camere a gas.

Chi ha guardato il film ne esce, finalmente, con la medesima sensazione di orrore. Finalmente perché l’Olocausto lo si comprende appieno solo attraverso la sperimentazione dell’orrore, perché quella è stata la realtà. Le motivazioni storiche, culturali, psicologiche non hanno la medesima valenza dell’orrore di questa tragedia che ancor oggi qualcuno stupidamente vorrebbe negare o dimenticare.

E’ continuando ad alimentare le sensazioni che rimanda il film che potremo evitare simili future tragedie. Fingere di non vedere, sfuggire o rimuovere tali sensazioni, pesanti ed angoscianti ci riporta al tranquillo quotidiano dei nostri affetti. Tener sempre presente che l’orrore ha attraversato l’essere umano è il primo passo per poter guardare il volto dei nostri figli per poter dire loro che non accadrà mai più.

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