Evitamento nel sogno


dreaming sleeping

Perls prende in considerazione i sogni interrotti dal risveglio precoce, coincidente col momento critico e culminante. Egli ritiene possa essere utile far concludere al cliente la storia dopo il risveglio. Ciò che viene allo scoperto e messo in gioco nel sogno è la storia della propria vita; con esso si agevola l’emergere spontaneo di sentimenti importanti nel cliente o di alcune forme e modalità di autotortura che avvengono nel corso dei dialoghi tra gli elementi del sogno. Ciò che conta è iniziare il lavoro, acquisire fiducia in esso e il cliente comincerà a legittimarsi e permettersi di ricordarne anche altri, mentre attraverso queste produzioni oniriche sarà la narrazione della sua esistenza a parlare.

Per Perls c’è sempre una domanda implicita da affrontare in ogni sogno: “Che cosa eviti?”. Per la crescita è nutriente scoprire quello che il sogno cerca di evitare.

 

Nell’osservazione e identificazione del momento in cui avviene il risveglio, talvolta viene rivelato l’evento evitato, che spesso tratta del tema della morte, della sessualità, di un senso di soffocamento, ecc. Attraverso il sogno la persona può scoprire e comprendere in modo chiaro su quali paure immaginarie e su quale “equazione personale”[1] è fondata e costruita la sua vita, es. : “Se accade questo, allora succederà quello”, “Se mi concedo di conoscere i miei sentimenti per me sarà la fine”.

La svolta consiste nel giungere ad esprimere ed oggettivare questi pensieri insopportabili, e a questo punto il cliente potrà rinunciare alla sua fuga e rischiare di mettersi in gioco e vivere. Potrà cambiare e decidere che non sarà la sua ripetitiva e solita equazione personale a determinare la sua vita. I suoi confini potranno ampliarsi ed espandersi e non saranno più una negazione per la sua vita.

 

 


[1]Fritz Perls, Patricia Baumgardner, Legacy from Fritz & Gifts from lake Cowichan, Palo Alto, California, Science and Behavior Book  Inc., 1975 (tr. it. L’eredità di Perls . Doni dal lago Cowichan, Roma, Casa Editrice Astrolabio – Ubaldini, 1983, p. 76). 

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