L'AUMENTO DEL DISAGIO


 

Durante la mia esperienza di Counselor e di Operatore nel Dipartimento di Salute mentale ho appurato che i fenomeni che riguardano l'uomo, sia preso come singolo, sia visto nella realtà familiare e sociale in cui vive, sottolineano da tempo il disagio che sta sicuramente diventando una delle caratteristiche più evidenti e più preoccupanti del nostro tempo.

Essi sono amplificati dai modi di vivere oggi che tendono a rafforzare l'egoismo, la competitività e, mentre diminuisce la solidarietà, crescono le fasce di soggetti a rischio, come i giovani, gli anziani, gli stessi bambini, gli immigrati.

 

Stanno crescendo le forme di depressione soprattutto a causa dei nuovi eventi negativi che stanno caratterizzando gli ultimi anni quali la perdita e la mancanza di occupazione, e tutte le conseguenze negative che la crisi economica sta causando

Le persone che vivono questo disagio cercano conforto troppo spesso negli psicofarmaci, di cui oramai si fa un  uso eccessivo ed incontrollato, nell'alcool, che resta nel nostro paese una dela cause più frequenti di morte.

Secondo me, una soluzione del grave problema di questo disagio sta sicuramente nella capacità di valorizzare i rapporti umani, per ridare senso alla vita nell'uomo, per riassaporare il gusto della solidarietà tra le persone, per partecipare alle cose comuni, per individuare insieme le forme della liberazione da condizioni alienanti e di deprivazione soprattutto affettiva.

Il Counseling è sicuramente la disciplina che può, facendo da traino anche per altre, creare le condizioni per rovesciare i processi di estraniazione dell'uomo dall'uomo, priva riflettendo a fondo sulle cause del disagio e sui fenomeni che rinforzano la manipolazione di massa, l'adattamento acritico, i meccanismi del consenso, il consumismo sfrenato ed individuando le forme di prevenzione del disagio stesso. E' ovvio che tutto questo passa soprattutto attraverso un corretto lavoro all'interno dei servizi sociali: diventa quindi indispensabile intendere un nuovo modo di intendere il lavoro sociale. Il counselor si troverà quindi, sempre più spesso, a lavorare all'interno di gurppi organizzati di esperti, di èquipes socio-psico-pedagogiche, che hanno compiti di progettualità e di programmazione, di coordinamento di interventi finalizzati, come prima menzionato, alla prevenzione ed alla riabilitazione.

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