Nella gente cerca i punti forti,
non quelli deboli: il bene e no il male.
La maggior parte di noi trova
quello che sta cercando.
Dentro ciascuno di noi c'è un ego bambino che ha imparato tanto sul mondo già molto prima che diventassimo adulti. Anche se pensiamo di non aver ancora finito di imparare a conoscere il mondo, i suoi processi e le sue relazioni, quasi tutto quello che dovevamo sapere su come agire nella vita l'abbiamo imparato prima ancora di compiere otto anni. Tutto quello che ci doveva essere inculcato su come dovrebbero andare le cose, sulla piega che possono prendere e su come ci tratterà il mondo, l'abbiamo già incontrato nei nostri primi otto anni.
Per il tempo restante non facciamo che cercare la conferma delle nostre idee, delle emozioni, dei pensieri, degli influssi, della negatività e di ogni altra cosa che succede dentro di noi. Ogni volta che ci addentriamo nelle nostre relazioni o ci accostiamo a decisioni difficili c'è sempre una dicotomia nel nostro essere più profondo: c'è un IO piccolo che è collocato intorno al plesso solare e un IO grande, che quello che vediamo nello specchio e che proiettiamo verso gli altri: la maschera che rivolgiamo verso il mondo che ci circonda. L'IO piccolo reagisce ed è protetto dall'IO grande, il nostro io cerebrale. L'IO piccolo è quello che trova le emozioni, il nostro io bambino di otto anni, che crede ancora nella magia, nel principe azzurro o nella principessa che lo amerà per sempre e con cui vivere felici e contenti. Tutte quelle cose meravigliose che pensavamo sarebbero successe come nelle fiabe: è questo che conserviamo nel nostro IO piccolo. Invece l'IO grande risponde al mondo in modo differente.
Ricorda quello che i nostri genitori ci hanno insegnato quando per esempio ci dicevano: " sei un ometto non devi piangere" e " le bambine brave non si comportano cosi" oppure " sei un bambino cattivo, se ti comporti cosi" " se vuoi avere successo nella vita, devi lavorare
sodo", tutte queste direttive e ingiunzioni ci sono state date tantissimi anni fa e sono rimaste dentro di noi come qualcosa destinato a proteggerci. Ora sembra che il nostro IO grande abbia qualche idea fissa su quello che va bene o no, e su quello che nel mondo deve essere un punto fisso. E in questo modo ha creato una nube impenetrabile attorno a voi, e molto persone trovano difficile aprirsi un varco. La cosa assurda di questo ego infantile è che quando troviamo qualcuno che amiamo e con cui abbiamo una relazione intima, improvvisamente il piccolo ego salta di nuovo fuori. Qualcuno di cui "innamorarsi" è qualcuno di cui presumibilmente ci fidiamo, e vogliamo pertanto mostrargli il nostro vero io. Quando però lo portiamo alla luce, dobbiamo improvvisamente constatare:"
Un momento, sta uscendo fuori anche l'ego infantile dell'altra persona!". Ed ecco che assistiamo a una conversazione fra i due. E' qualcosa che vedo molto spesso fra moglie e marito. In una semplice discussione davanti agli amici potrebbero per esempio dire:" in che ristorante vorresti andare stasera?" "Oh, non so: scegli tu qualcosa".
La moglie potrebbe rispondere:" Mi piacerebbe tanto andare al ristorane cinese; e a quel punto il marito potrebbe rispondere:" Per cambiare proviamo qualcos'altro, non credi? È un sacco di tempo che mangiamo cinese!". Questa era una normale conversazione da IO grande. La conversazione da IO piccolo in essenza di amici o parenti si svolgerebbe più o meno così:
" Dove vuoi andare a mangiare stasera?" "Oh, non so, parchè non scegli tu?"
"Mm. Che ne dici di un ristorante cinese?" Andiamo sempre al cinese", e la voce diventa lamentosa: " Perché non possiamo provare qualcosa di diverso, una volta ogni tanto?". Questa era una tipica conversazione fra due ego infantili. Se sapremo diventare più consci e consapevoli del fenomeno e se sapremo rivolgerci a quel livello emozionale, le nostre relazioni cominceranno automaticamente a migliorare e potremo creare una intesa istantanea con le persone che ci circondano.
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