Voglio proporvi esempi, semplici, pratici, per comprendere in quante aree ognuno di noi può servirsi di colloqui di counseling in vari momenti della vita.
Il counseling è un processo di empowerment, per riconoscere, potenziare e, anche, saper comunicare le proprie capacità.
Perciò in una vita di continuo apprendimento, il counselor può affiancarsi e sostenere una persona o un gruppo di persone ad un percorso volto all’autoconsapevolezza dei propri punti di forza e al miglioramento delle aree di debolezza.
Ecco che il counselor- formatore entra in (alcuni) master ed università che ben hanno compreso la necessità di completare la preparazione accademica a una pratica, volta al sapersi presentare e proporre alle aziende, convincere di essere una risorsa in ambito lavorativo.
Il counselor prepara ai colloqui, a superare le difficoltà a parlare di sé, a saper rispondere adeguatamente e con efficacia ad esempio, alla classica domanda: tre suoi punti di forza e tre di debolezza.
Una domanda all’apparenza semplicissima, che apre il sipario a una buffa serie di comportamenti.
C'è chi inizia a autoflagellarsi iniziando a parlar male di sé, chi invece nega anche sotto tortura di avere un solo lato negativo.
Chi viene da me e mi chiede: secondo te cosa posso ammettere che non mi metta troppo in cattiva luce?
La mia formazione è sicuramente, più di altri, data dall’integrazione tra counseling e marketing, e dunque - troppo - semplicisticamente, nel sapersi vendere.
Io preferisco utilizzare sempre termini appropriati: sapersi valorizzare e comunicare.
Riconoscere il proprio valore.
In questo il counseling è un sostegno ed una guida.
Perché, se non si è convinti di se stessi, non si riesce neanche a comunicarlo.
Ovvero si comunica la propria insicurezza su di se.
Ma andiamo avanti con gli esempi: anche alcune persone mi chiedono come pubblicizzarsi, e poi dimenticano particolari talmente elementari che il mio lavoro va a verificare ed aiutare la persona a perseguire interamente ed efficacemente il suo obiettivo.
A volte da soli non ci rendiamo conto di “dimenticare “ pezzi interi di comunicazione.
Ad esempio, prepariamo a lungo e pubblicizziamo un seminario e la casella di posta è bloccata per la ricezione delle email, o manca il numero telefonico.
Persone che non salutano di persona chiedono l’”amicizia” su Facebook.
La coerenza, la congruenza, la consapevolezza che ognuno di noi è costantemente in relazione con gli altri, porta a considerare il marketing di sé solo il breve momento di invio del curriculum o di colloquio.
Tutto ciò che viene prima o dopo, è magicamente ignorato, come, ad esempio, l’arrivo al colloquio o l’uscita dalla stanza, altre situazioni dove passano inconsapevolmente moltissime informazioni su chi si presenta.
Un percorso di counseling è sempre utile sia in ambito personale sia professionale di crescita per individuare e perseguire i propri obiettivi.
Se il vostro obiettivo è un colloquio, il counseling è, anche, uno strumento per prepararvi ad un colloquio.
Ritorniamo alla domanda iniziale, i tre punti di forza e di debolezza. Da dove deriva?
Da una matrice, la SWOT, nata in ambito aziendale, applicabile a qualsiasi contesto.
Serve a valutare i punti di forza (S- Strenghts) debolezza (W- weaknesses), opportunità (O- Opportunities) e minacce ( T-Threats).
[ Dove S & W: fattori interni sui quali l’azienda - o il singolo - può influire.
O & T: Di solito fattori esterni fuori dal controllo aziendale o personale come ad es. prodotti offerti dalla concorrenza, fluttuazioni del mercato, fattori politici o sociali, ecc. ]
La lista dovrebbe essere breve, una troppo lunga rivela incapacità di focalizzare distinguere cosa è importante e sarebbe inoltre demoralizzante/ paralizzante.
L'analisi - esplorata da soli o, meglio, con l'aiuto di un counselor - risponde alle domande:
- In cosa sono bravo/a ?
- Quali sono le aree di forza e quali mi riconoscono gli altri?
- Dove incontro maggiormente difficoltà?
- In cosa sono carente?
- Quali delle mie debolezze possono ostacolarmi al raggiungimento del mio obiettivo? ( perché accanirci su tutti i punti di debolezza è inutilmente autopersecutorio)
- Come utilizzare le aree di forza per cogliere le opportunità?
- Quali ostacoli possono impedire il raggiungimento dei miei obiettivi?
- Come utilizzare i punti di forza per ridurre le probabilità e l’impatto delle minacce?
Alcuni miei allievi - nei percorsi in aula di self marketing o clienti nei percorsi di counseling come orientamento - fanno fatica nel compilare l’area dei punti di forza, altri quelli di debolezza.
Com'è per te?
E' più facile riconoscere i tuoi punti deboli o quelli forti?
Come in azienda, l’analisi viene condotta per individuare se e quali azioni adottare per potenziare e comunicare i punti di forza, migliorare o neutralizzare i punti di debolezza e le minacce; cogliere le opportunità al momento giusto per trasformarle in punti di forza.
Verificare quali aree ti interessa migliorare e quali non senti motivazione nell'occupartene; se sono essenziali per i tuoi obiettivi futuri, trovare un modo creativo di miglioramento per quelle necessarie a raggiungere ciò che desideri.
Individuare le aree forti e deboli, consente di stimarci nel nostro valore attuale e allo stesso tempo di approntare azioni e strumenti per migliorare nel futuro.
Sono le basi sicure per rispondere adeguatamente a sfide e opportunità.
Un percorso di counseling può aiutare nella costruzione della base sicura, a prepararsi le risposte giuste e saper rispondere con efficacia.
L’autrice
dott.ssa PAOLA BONAVOLONTA'
Counselor ad approccio umanistico integrato.
Formatore e consulente di corsi esperenziali sul marketing e self marketing, comunicazione, team building, empowerment, sviluppo di competenze, time management, problem solving, presentazioni efficaci con metodologia interattiva e laboratori esperienziali.
Ha collaborato con:
Università degli Studi “LA SAPIENZA”, Collegio IPASVI ( Infermieri Professionali, Assistenti Sanitari e Vigilatrici di Infanzia), Provincia di Roma, IAL- Ente di Formazione Professionale del Lazio, Tils - Telecom Italia Learning Services, Istituto Hoffmann Italia.
Laureata con lode in Economia e Commercio, ha ricoperto ruoli di marketing manager in multinazionali quali Colgate Palmolive, L’Oreal, Revlon in Italia e negli Stati Uniti.
Formazione Post Universitaria: Master triennale in Gestalt Counseling Professionale, Master Practitioner in PNL – Programmazione Neurolinguistica; Hoffman Quadrinity Process, Avatar, Costellazioni Familiari, Formazione del Se, Videocounseling, Dancecounseling, Laboratorio di Voce e teatro delle emozioni. Master in Artcounseling.
http://www.energiacreativa.org/
http://counselingstyle.it/
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