Se limitato e reso prigioniero, seppur in una gabbia dorata, l’umano subirà una decostruzione della naturalità e, successivamente, una degradazione morale legata alla riduzione ontologica. La verità individuale sarà soppiantata ben presto da quella collettiva e, nonostante parte della società, l’individuo rivestirebbe nella stessa, dopo essere stato strappato dalla sua dinamica storica, un ruolo passivo. E ciò sarebbe dovuto al fatto che l’essenza si determinerebbe per una scissione della realtà e non per una visione sensoriale dell’Io. L’umano apparirebbe per quello che dovrebbe, ma non sarebbe. Ignorare un’analisi individuale cognitiva post-disastro sarebbe da screanzati, vista l’illibertà socialmente prodotta a cui l’umanità vivrà sottoposta.
Dr. Francesco Mappa
Neuroscienziato, Criminologo, Mediatore Penale Minorile, Familiare e Sociale
< Prec. | Succ. > |
---|