Ho insegnato Scienze Motorie per trent’anni appassionandomi a tematiche riguardanti la psicomotricità, la psicosomatica, il senso della malattia, la medicina cinese, lo shiatsu, la postura… poi, un bel giorno, il mio percorso di precariato scolastico mi ha assegnato tre casi di ragazzi speciali che hanno rapito il mio cuore. Ho preso la laurea specialistica all’insegnamento delle Attività di Integrazione e Sostegno all’università veneta Cà Foscari e ho lasciato le Scienze Motorie per amore della valorizzazione delle ‘pecore nere’. Adesso sono cinque anni che mi dedico con passione all’inclusione attraverso l’insegnamento. Riconosco l’ urgenza dell’intervento di figure semplici, ‘di cuore’ e specializzate che operano per una didattica inclusiva, cooperativa e metacognitiva dando valore ed input alla motivazione intrinseca che è la sola che accresce la curiosità e senza la quale non può esistere il progresso. Agevolo la relazione apprendimento-insegnamento attraverso l’ascoltoattivo e una piena attenzione rivolta alle risorseinterne ed alle potenzialità della persona.
Pongo l’accento sull’importanza del riconoscimento della propria individualità. Questo riconoscimento che di solito dovrebbe essere caricato di quella energia che noi chiamiamo amore, affetto, presenza, entusiasmo da parte del genitore, dell’educatore, dell’insegnante è il principale nutrimento del senso dell’identità profonda. Esisto, perché vengo riconosciuto.
In qualità di insegnante olistico di Sostegno facilito l’inclusione, l’integrazione e l’interazione. La parola ‘sostegno’ è diventata un’etichetta anche per le famiglie, in realtà sono un TUTOR che opera per facilitare l’inclusione. Creare pace con se e tra se con il mondo, saper educare e lasciarsi educare, arricchirsi con la cultura propria e altrui potrebbero essere gli obiettivi e il credo del mio insegnamento solistico.
La mia metodologia di intervento consiste nel facilitare i colleghi, gli alunni, le famiglie a comprendere quanto l’inclusione di un ragazzo con bisogni educativi speciali arricchisca il percorso di tutta la classe e quanto la diversità del singolo arricchisca la forza del gruppo. Quanto l’inclusione sia necessaria e come può essere appresa a scuola.
Nell’alchimia che nasce nel tener conto dell’aspetto sociale, affettivo e cognitivo del ragazzo, l’insegnamento diventa olistico e facilito anche alle altre figure di riferimento ( docenti, genitori e famiglie) il compito di valorizzare le diversità che ci caratterizzano. Praticamente facilito il potenziamento di tutte le intelligenze e non solo quella linguistica o matematica, di tutti gli stili di apprendimento e non solo di quello analitico ed opero ed invito ad operare verso una conoscenza metacognitiva, ma anche meta emozionale, che individua tutte le emozioni e impara a trasformare le qualità negative in positive.
In qualsiasi gruppo, famiglia, classe, angolo di vita c’è qualcuno che è stato o si sente escluso. E’ la pecora nera; è un qualcuno che aspetta di essere incluso e, più di altri ha bisogno della spinta propulsiva che lo rimetta al suo posto. Ha bisogno e vuole essere integrato. Ognuno di noi ha le proprie pecore nere; parti sconnesse, che sfuggono, che non approviamo, che giudichiamo e che aspettano di essere viste. Hanno bisogno e vogliono essere integrate e quando ci riusciremo ci sentiremointeri e sarà più facile sentirsi inclusi nel mondo.
Il percorso che opero per facilitare l’inclusione, l’integrazione e l’interazione guida il ragazzo nell’acquisizione di una meta conoscenza di sé che gli permette di comprendere meglio se stesso e gli altri. Esplora lo studio e la comprensione del proprio stile di apprendimento, del particolare tipo di intelligenza, nel metodo di studio che maggiormente gli si confà sviluppando un’intelligenza metacognitiva. Investiga sulla sua vita meta emozionale che gli permette di perlustrare e riconoscere i consueti sentimenti, stati d’animo e sensazioni, con i conflitti e i risentiti che muovono e smuovono le proprie azioni imparando a contestualizzare nel rispetto di sé e dell’altro. Si crea in classe l’opportunità di aprire la mente a varie e nuove possibili soluzioni in un’atmosfera accogliente e mai giudicante e si acquisiscono competenze per la vita.
Così facendo cerco di facilitare la possibilità di unamente integra. Per mente intendo quel luogo dove hanno sede i nostri pensieri, la nostra parte emotiva, intellettiva, sociale, affettiva, parti non scindibili e vivisezionabili che ci dà l’impulso su come vivere. Un luogo che, conoscendolo e riconoscendolo, consente di accettare e accogliere ogni più piccola parte di noi stessi e di conseguenza degli altri. Le nostre infinite possibilità di apertura permettono di passare dalla chiusura e l’esclusione alla tolleranza e dalla tolleranza al rispetto incondizionato per noi stessi, per gli altri e per i diversamente uguali a noi. In ogni classe dove ci sia un diverso e un insegnante di attività di sostegno e integrazione che opera per il supporto didattico e disciplinare, è importante che il processo di integrazione sia fatto sul gruppo attraverso giochi, riflessioni, attente considerazioni, elaborazioni che rendono possibile la conoscenza della nostra mente permettendoci di esplorare le parti più nascoste di noi, creando un ambiente accogliente e favorevole all’apertura all’altro, scevro da giudizi e valutazioni. Semplicemente ascoltandoci. predisponendoci all’apertura della comprensione verso le diverse menti fino a comprendere che siamo noi l’altro da integrare, siamo tutti da integrare. Accettare che siamo tutti diversamente uguali è il senso dell’inclusione.
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