Counseling per genitori "Singolari"

Inviato da Massimo Serra

“Medici di famiglia,sacerdoti e laici sensibili a questi problemi sono sempre stati consapevoli del fatto che vi sono poche disgrazie per lo spirito umano grandi come la perdita di una persona vicina e cara. La saggezza popolare sa che possiamo essere annientati dal dolore e morire di crepacuore, e anche che un amante abbandonato può compiere gesti folli e pericolosi per sé e per gli altri” ( Bolwlby J. 1982)

 

La separazione e il divorzio, dal punto di vista sociologico, indicano un cambiamento rilevante di quelle società in cui viene privilegiato l'interesse per il benessere dell'individuo rispetto a quello della famiglia come istituzione e della società nel suo insieme. La famiglia non è più da salvaguardare anche a costo del sacrificio individuale, al contrario il gruppo familiare deve essere il contesto relazionale che favorisce il benessere degli individui e se questo non accade, è prevista la possibilità di sciogliere il contratto matrimoniale ed eventualmente ricostruire altri nuclei famigliari. Vista in tal modo, la separazione tra uomo e donna può essere considerata una forma di “terapia” cui si ricorre per rispondere al disagio vissuto nella relazione se non sono state individuate soluzioni migliori.

E' altrettanto vero però che nella storia della famiglia la separazione è un evento normalmente non preventivato che tuttavia costituisce uno dei possibili cambiamenti nella vita di ogni relazione. Quando la separazione diventa una dolorosa necessità, la coppia si trova a dover rivedere il proprio progetto di vita e a fronteggiare una crisi transitoria, nella quale l'intensità di alcuni sentimenti (insicurezza, senso di colpa, senso di fallimento,rabbia, paura, delusione, tradimento), predomina la condizione emotiva, disturbando il piano decisionale e di rapporto educativo verso i figli.

Accade così che molte persone reagiscono alla separazione con modalità che vanno al di là della normale sofferenza per le diverse perdite che è necessario accettare. Ansia, angoscia, depressione,sintomi psicosomatici, deliri persecutori, sono solo alcune delle forme attraverso le quali può essere denunciata l'incapacità di elaborazione e riorganizzazione di fronte alla richiesta di cambiamento che la separazione comporta. Molto più spesso il sintomo che emerge e si stabilizza è quello della conflittualità in cui dominano sentimenti di collera e rancore repressi attraverso comportamenti a finalità distruttiva non solo verso il proprio “nemico”, ma anche verso sé stessi e i figli.

I figli, da parte loro sono costretti ad affrontare la riorganizzazione della loro quotidianità e delle loro relazioni; la perdita di riferimenti e di abitudini che avevano garantito sicurezza e stabilità può renderli più fragili, con la sensazione di pericolo imminente che accompagna questa esperienza. Tale disagio nei figli viene appesantito quando i genitori non riescono a distinguere i propri problemi di coppia dal ruolo che hanno di genitori. Bambini e adolescenti possono diventare lo strumento di conflitto tra gli adulti, con conseguenze negative per il loro sviluppo psichico.

Gli adulti che dovrebbero essere particolarmente competenti per aiutare sé stessi e i figli ad affrontare con successo nuovi compiti di sviluppo, possono mostrarsi fragili e bisognosi d'aiuto e favorire inversioni (“parentificazione”), in cui i figli anche molto piccoli si sentono chiamati a proteggere e sostenere il genitore riconosciuto come più debole.

 

Perché un gruppo d'incontro fra genitori separati.

Innanzi tutto perché una prima forma imprescindibile di aiuto è già offerta dal ritrovarsi insieme nella condivisione di un'esperienza che rientra nella medesima tematica. Poi perché il gruppo come insieme di persone riunite si configura naturalmente come uno specchio a più facce, attraverso le quali si favorisce il riconoscimento di sé nell'altro. Il gruppo permette di superare inibizioni o imbarazzi, modi di pensare, rispetto al personale disagio, ed al senso di solitudine che questo può determinare, garantendo contenimento e supporto.

Pertanto, un gruppo d'incontro per genitori è stato pensato per offrire una situazione di incontro in cui riflettere e confrontarsi sull'essere genitore in un contesto di separazione. Guidato da due esperti ( Dr. Vittorio Cameriero-psicologo psicoterapeuta e Dr. Massimo Serra-counselor professionale), il gruppo viene facilitato e orientato a fare fronte agli eventi critici, alle ansie e difficoltà di ciascuno, per facilitare un cambiamento, una messa in atto di un comportamento consapevole, una comunicazione “sana” e funzionale che risponda tanto alle esigenze del figlio, quanto a quelle del genitore.

L'obiettivo degli incontri, a cadenza quindicinale è quello di permettere la reale consapevolezza del proprio ruolo genitoriale, la ricerca di soluzioni adeguate e concrete, con la possibilità di sperimentare in gruppo, nel “qui e ora”.

Al gruppo possono accedervi genitori che già separati o in via di separazione scelgano di intraprendere un percorso di approfondimento, con il desiderio di ricevere qualche strumento utile per misurarsi con la realtà quotidiana delle relazioni famigliari, ma anche genitori in difficoltà disposti a mettersi in gioco per conoscere nuovi aspetti della propria personalità e delle proprie competenze genitoriali.

La durata di ogni incontro serale sarà di circa due ore e mezza e le modalità di conduzione fanno riferimento all'approccio della psicologia umanistica-esistenziale,tecniche di “problem solving” e della Gestalt therapy.

 

Per informazioni e iscrizioni entro il 27 gennaio p.v. : Aghape-Accademia per la formazione Umana- Imola, telefono 0542/010392 / 0542/010967. www.aghape.it

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