La Philosophy for Children

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La Philosophy for Children è un movimento educativo di dimensioni mondiali ormai consolidate che ha alla base:

 

A) Una visione dell’infanzia come fonte di stupore e luogo privilegiato per la ricerca di significati e per l’individuazione di potenzialità da sviluppare;

 

B) Un riferimento ad una pedagogia pragmatico-attivista per la quale l’educazione della ragione è un percorso necessario per la costruzione di una società democratica;

 

C) La prospettiva di un progetto di sviluppo della persona in cui la dimensione individuale si dispiega e contestualizza nella co-costruzione sociale delle idee e nella responsabilità condivisa delle azioni;

 

D) Le principali concezioni della psicopedagogia contemporanea di matrice socio-costruttivista che valorizzano le interazioni sociali come potenziale cognitivo;

 

E) Una importante implicazione didattica che riguarda la necessità di creare e gestire ambienti di apprendimento-insegnamento centrati sulla componente dialogico-discorsiva della cognizione, conoscenza e cultura;

 

F) Una forte valenza motivazionale implicita nell’educare a volere il confronto, ad “abitare la contraddizione”, a sfruttare in modo fecondo il dubbio, ad insistere nella riflessione razionale e nella conoscenza di sé;

 

M. Santi scrive: “cognizione, metacognizione, motivazione: la triplice alleanza motore dell’apprendimento è presente ed inscindibile nel filosofare; per questo si potrebbe affermare che tale attività non solo è possibile con i bambini, ma addirittura può essere preferibile e più produttiva di altre”.

 

Ovviamente:

 

  • Non si tratta di filosofia come disciplina accademica elitaria
  • Non si tratta di una introduzione precoce della storia della filosofia nelle scuole

 

Perchè

·        La proposta ha a che fare con l’attivazione e la promozione di processi in modo che la filosofia diventa un metodo (non un messaggio) e un’attività riflessiva (non una dottrina)

 

La Philosophy for Children si basa su alcuni presupposti:

 

A) Una buona istruzione comporta imparare a pensare bene e a fare buona ricerca entro una democrazia fondata sulla partecipazione;

 

B) Si indaga bene quando si è disposti a filosofare con i propri pari, spostandosi dal conosciuto allo sconosciuto, ma sempre nella consapevolezza dei metodi che si stanno utilizzando;

 

C) Si indaga bene quando ci si allea con il fallibilismo;

 

D) L’educazione ad un buon giudizio assume la forma di una comunità di scambio, un ambiente di reciproco rispetto e fiducia – dove i bambini si ascoltano, si scambiano punti di vista, costruiscono sulle idee degli altri e arrivano ad identificarsi con la ricerca del gruppo come importante lavoro comune di istruzione;

 

E) Nell’aula-comunità di scambio, si diventa consapevoli della propria esperienza e di ciò che questa esperienza può insegnare circa il significato ed il giudizio di valore. Si impara a fare filosofia, un tipo particolare di comprensione intuitiva. Si impara ad elaborare l’esperienza in modo tale da poterla usare per migliorare la propria comprensione di se stessi e del proprio mondo;

 

F) Il pensiero critico non è sufficiente per mettere  i bambini in grado di fare buona ricerca. Per avere una ricaduta effettiva su come i bambini conducono la loro vita esso deve essere ampliato con il pensiero creativo e valoriale. Lipman definisce pensiero multidimensionale e complesso la continua transazione di questi tre tipi di pensiero;

 

G) Questi tre tipi di pensiero devono avere la stessa importanza. Ciò risulta però in netto contrasto con l’approccio gerarchico che valuta il piano puramente teorico al di sopra di ciò che è pratico ed applicato e che valuta il generale e l’astratto superiore a qualsiasi cosa si manifesti solo nella sua particolarità (Lipman, 2003, p. 201);

 

H) Nell’educare i bambini ad una democrazia partecipativa, risulta essenziale il miglioramento del pensiero multidimensionale entro una società guidata dall’esigenza di indagare. Il pensiero critico, creativo e valoriale aiutano ad individuare l’aspetto fondamentale della dimensione educativa. In una società di questo tipo si devono prendere in considerazione due ideali regolativi: la ragionevolezza e la democrazia. E queste sono anche le componenti essenziali del processo educativo;

 

I) Si presuppone che l’educazione delle emozioni sia una componente essenziale nell’educare ad un miglior giudizio. Le emozioni infatti sono valutazioni e come ogni valutazione sono soggette ad un indagine critica comune.

 

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