Fare orientamento significa articolare una particolare narrazione su un ambito professionale, su un soggetto, riguardo ad uno sviluppo personale pensabile e traducibile in un progetto, una prospettiva attraverso cui costruire significati che interviene nella nostra “storia naturale”.
In altre parole la narrazione permette una nuova organizzazione delle esperienze e degli apprendimenti e, di conseguenza, una modificazione del comportamento. Essa pone il soggetto al centro di questo meta-apprendimento: imparare a dare significato alle esperienze ed ai relativi apprendimenti
Educare alla progettualità è dunque un processo che prende spunto dalla tensione a un IO IDEALE e che ha come obiettivo quello di consolidare nell’educando il potere di autoeducazione: <<un progetto di vita, inteso come mediazione tra un piano ideale ed un piano reale, può essere supportato da specifici interventi che si esplicano nelle modalità di una vera e propria relazione di aiuto (counseling) e che si incentra sui punti seguenti:
- CONOSCERE E ACCETTARE SE STESSI
- SAPER PROGRAMMARE E PROGRAMMARSI
- FARSI UN QUADRO DI VALORI
- SAPER DECIDERE
Obiettivo primario dell’orientamento è fornire una cassetta degli attrezzi che comprenda competenze di scelta, capacità di cercare, valutare e selezionare informazioni, autostima ed empowerment ricorrente, capacità di analisi di sé, dei propri percorsi, della propria progettualità.
La proposta dell’orientamento secondo il nostro modello si muove proprio in questa direzione: un intervento che voglia dirsi riuscito implica che i soggetti ristrutturino i propri saperi, le proprie abilità, le proprie aspettative riguardo al futuro, le proprie motivazioni e le proprie relazioni. L’obiettivo finale di una narrazione efficace è fare in modo che ogni soggetto si racconti come una tensione verso ciò che desidera
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