La filosofia di Hegel ha il merito di aver concepito il pensare filosofico come concetto (non intuizione o sentimento) + universale (non semplicemente generale o astratto) + concreto (espressione della realtà concreta) in questo modo Hegel ha superato le posizioni di coloro che ponevano semplicemente la coincidenza degli opposti (Cusano) o di coloro che invece li scindevano e li pensavano come irriducibili; nella filosofia di Hegel L’UNIVERSALE CONCRETO E’ SINTESI DEGLI OPPOSTI. Tuttavia il “difetto” del pensiero di Hegel è che egli ha considerato solo gli opposti in quanto tali e non ha considerato che la realtà è fatta anche di distinti che non si sintetizzano per cui LA NUOVA DIALETTICA DOVRA’ ESSER FATTA DI DISTINTI E DI OPPOSTI: ad esempio fantasia e intelletto non sono opposti ma distinti, cosi come economia e morale non si oppongono ma si distinguono. Lo spirito dunque che è sia teorico che pratico avrà sul lato teorico la DINSTINZIONE tra conoscenza logico-intellettiva e la conoscenza estetico-intuitiva ed inoltre all’interno della conoscenza intellettiva ci sono gli opposti (vero/falso) cosi come all’interno della conoscenza estetica ci sono gli opposti (bello/brutto). Allo stesso modo l’etica è DISTINTA dall’economia e all’interno dell’etica si oppongono il bene/male cosi come all’interno dell’economia si oppongono utile/dannoso
1) ESTETICA: per Croce l’arte è conoscenza intuitiva, L’intuizione è una categoria autonoma che non deve essere confusa con la percezione (la percezione tocca eventi e fatti reali mentre nell’arte la distinzione tra realtà/irrealtà non ha rilevanza; posso intuire anche ciò che di fatto non esiste). L’intuizione è allo stesso tempo sempre espressione: non posso non esprimere/creare ciò che intuisco ed è manifestazione/espressione di sentimenti in modo tale che il sentimento senza l’immagine è cieco e l’immagine senza il sentimento è vuota l’arte è UNA SINTESI A PRIORI ESTETICA (il sentimento è sentimento figurato e la figura è figura sentita) ecco perché l’arte ha il carattere di universalità e cosmicità in quanto essa non si riferisce a contenuti particolari quanto proprio al funzionamento (per cosi dire) della creatività stessa laddove il sentimento artistico non è riferito ad un particolare contenuto ma è l’universo tutto guardato sub specie intuitionis. Finito/infinito, parte/tutto, individuo/cosmo non possono essere separati altrimenti avremmo solo astrazione, ‘l’individualità astratta, il finito astratto: nel concreto invece essi non possono essere distinti ed in ogni “gesto artistico” c’è tutto l’umano destino, tutte le speranze, le illusioni, i dolori e le gioie, il dramma e la vita dell’intero reale.
2) LOGICA: essa è la scienza del concetto puro e il concetto puro è, come abbiamo visto, l’universale concreto: Croce lo chiama anche il TRASCENDENTALE. Il concetto ha, come l’arte, il carattere dell’espressività, ossia, è OPERA CONOSCITIVA di modo che se hai un concetto e non lo sai dire allora vuol dire che non ce l’hai (il pensare è ache un parlare). Il concetto puro non va confuso con i concetti/rappresentazioni empiriche che sono astrazioni utili a vivere (gatto, rosa, cane, triangolo) queste hanno un valore di utilità, un valore “economico” e servono ad ordinare le nostre esperienze ma non hanno un valore logico in senso puro tutte le scienze empiriche e matematiche vengono cosi destituite di valore teoretico ed appartengono all’attività pratica dello spirito. La tesi più importante della logica crociana è quella per cui il giudizio definitorio (l’arte è intuizione lirica) coincide con il giudizio individuale (l’Orlando furioso è un’opera d’arte) infatti quando dico che Orlando è un’opera d’arte non faccio che dire che esso è ciò che ho definito con il giudizio definitorio ossia che è intuizione lirica IN TAL MODO LA FILOSOFIA E LA STORIA VENGONO A COINCIDERE LA SINTESI A PRIORI CHE E’ LA CONCRETEZZA DEL GIUDIZIO INDIVIDUALE E DELLA DEFINIZIONE E’ INSIEME LA CONCRETEZZA DELLA FILOSOFIA E DELLA STORIA FILOSOFIA E STORIA “NASCONO AD UN SOLO PARTO”
3) ATTIVITA’ PRATICA (ECONOMIA e ETICA): la forma dell’attività pratica dello spirito si differenzia dalla contemplazione perché non produce conoscenze ma azioni! L’attività pratica coincide con la VOLONTA’: agire = volere, non c’è azione senza volontà. Ora quando si vuole, si vuole un fine: se il fine è individuale abbiamo l’attività economica mentre se il fine è universale si ha l’attività etica. Nell’attività economica rientrano non solo le scienze, come abbiamo già visto, ma Croce ci inserisce anche lo stato e la politica che dunque non hanno una “statura etica” ma utilitaristica.
L’etica invece è la volizione dell’universale e l’universale (un po’ come accade nell’arte) è la capacità di cogliere lo spirito in quanto tale come creatività e come unità di pensiero ed essere (universale concreto) ed in tal senso l’etica equivale a cogliere lo spirito come LIBERTA’ etica è dunque la volontà che ci porta a “negarci e superarci in quanto individuo concreto)
4) LA STORIA: se il giudizio storico coincide con il giudizio filosofico, allora dice Croce “OGNI STORIA E’ SEMPRE STORIA CONTEMPORANEA” noi diamo infatti il giudizio storico per rispondere ad un bisogno attuale ed il significato del giudizio è funzione del presente
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