Il “nostro” Copione di vita
Al mattino, ci è essenziale per carpire i nostri punti di forza, superare i nostri punti di debolezza, tornare alla consapevolezza di quale sia la nostra identità, quale sia il nostro copione di vita.
Il poeta detta: i l mattino èil momento in cui il dì rinasce: torna la verità in sulla terra e partonsene le immagini vane. Sorgete; ripigliatevi la soma della vita; riducetevi dal mondo falso nel vero per essere pronti a riprenderci la soma della vita, [1]
Ma abbiamo individuato il copione che dà forma alla nostra vita?
Copione è termine che abitualmente ci avvicina alla rappresentazione di un'opera, è termine che appartiene al mondo teatrale e filmico, un mondo immaginifico e fantasioso, anche quando basato su eventi e persone reali. Siamo ben certi che il copione sia fondamentale per la riuscita dell’opera nel suo complesso e per ogni attore che ne valuta con attenzione, prima di accettarlo, il ruolo del personaggio che gli viene affidato, e la sceneggiatura, perché a quegli elementi dovrà prestare fede e a quelli affidarsi, come ad un fedele sostegno.
Similare per l’ingombrante presenza e tuttavia realtà ben più complessa è quella del copione di vita.
Molteplici e tutte interconnesse sono le definizioni sono che ne dà Eric Berne: Ripercorrendo gli scritti più importanti di Berne troviamo più di una definizione di copione: questa “ridondanza” concettuale è un po’ una sua caratteristica e riflette […]il passaggio dalla cultura psicoanalitica a una visione interpersonale, transazionale, delle vicende psicologiche. [2]
Rileggiamo la definizione in Ciao! …e poi?: [Il copione di vita è]un piano di vita che si basa su una decisione presa durante l’infanzia, rinforzata dai genitori, giustificata dagli avvenimenti successivi, e che culmina in una scelta decisiva. [3]
Il copione di vita è dunque un progetto di vita che si struttura fin da bambini con decisioni associate ad emozioni che per questo hanno maggiore influenza su di noi (pensiamo alle ingiunzioni e controingiunzioni dei genitori) e, per tutta la vita, influenza e condiziona ognuno a seguire comportamenti, atteggiamenti, scelte, senza che ne abbiamo percezione consapevole.
Il copione di vita sceglierà persino chi avremo al nostro fianco, inducendoci a farci sentire più vicine le persone che meglio si adeguano a lui, il copione, che rappresenta il nostro modello di vita.
È per questo importante che troviamo il modo di individuarlo, perché, proprio come il copione di scena, esso ha potere decisionale su di noi, il potere di farci interpretare un personaggio e noi vogliamo esercitare il nostro diritto a conoscere se quel personaggio risponde alla nostra identità, che inevitabilmente attraversa modificazioni e cambiamenti nel corso della vita.
L’Analisi Transazionale, l’ambito a cui sono legati Eric Berne e altri, si occupa del copione di vita in quanto è elettivamente orientata a capire da dove origina in noi la spinta ad essere quello che siamo e, in questa prospettiva, scopre come il copione influenzi e determini progressivamente i nostri atteggiamenti, i nostri comportamenti, le nostre convinzioni sempre più radicandosi in noi, strutturando il nostro modo di leggere la realtà.
Ciò che aumenta l’efficacia di tale condizionamento è proprio il fatto che il copione è, come dicevamo, fuori dalla nostra consapevolezza per cui siamo indotti a credere che siamo noi, in autonomia, a decidere ogni nostra espressione, ad agire o a bloccarci, a valutare positivamente o negativamente la realtà, ma, in realtà, non facciamo altro che interpretarla per giustificare le
decisioni del nostro copione.
È pur vero che dal momento che siamo noi ad aver deciso il nostro piano di vita, se e quando riusciamo ad individuarlo e a riconoscerlo, avremo anche la possibilità di cambiarlo, assumendo nuove e diverse posizioni esistenziali.
Al mattino, prima di immergerci nel quotidiano, chiediamoci se davvero desideriamo continuare a seguire ciò che cmi suggerisce il copione, o sentiamo già che possiamo iniziare a scoprire a poco a poco altre modalità, altre risposte, altre soluzioni agli eventi.
Seguendo la seconda delle due ipotesi, potremo essere in grado di individuare quale tornaconto insidioso nasconda per ognuno di noi il proprio copione.
Ci si rivelerà un mondo interiore che finora abbiamo trascurato o forse ignorato, e la realtà esterna a poco a poco si amplierà, potrà apparirci anche amica e non soltanto minacciosa.
È al mattino che possiamo interrogarmi per scoprire quale copione finora abbiamo interpretato e confrontarlo con il modello di vita che sentiamo più vicino a noi, tendendo conto delle nostre fragilità, di quali situazioni o persone ci rendono più vulnerabili perché è allora che impareremo a gestirle; saggeremo la nostra capacità di resilienza, tante volte inconsapevolmente esercitata, il percorso cognitivo-emotivo di valorizzazione dei nostri punti di forza, delle risorse, del nostro ruolo.
È una complessa conquista, richiederà tempo, ma aiuta a sentirci motivati e pro-attivi.
[1] Giacomo Leopardi, Operette Morali, Il cantico del Gallo Silvestre, 1824
[2] Anna Rotondo, in Quaderni di Psicologia, Analisi Transazionale e Scienze
umane, A Eric Berne, http://www.psychomedia.it/cpat/articoli/34-rotondo.htm
[3] Eric Berne, Ciao!.. e poi?, Bompiani, 2010, pag. 272
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