LA LUNGA STRADA DELLA CONSAPEVOLEZZA. Percorsi di apprendimento e ri-adultizzazione

Inviato da Nuccio Salis

lunga strada consapevolezza

Il processo di apprendimento legato alla crescita, all’affermazione di sé in modalità assertiva ed autoconsapevole, si articola lungo in percorso strutturato per fasi di esperienza che prevede lo spostamento e la trasformazione da una dimensione di non riconoscimento di sé e delle proprie competenze ad un’area in cui ciascuno diventa in grado di attribuirsi risorse e punti di forza con competenza e consapevolezza.

Questo traguardo rappresenta l’epocale punto di svolta per la conquista e la padronanza di se stessi, dal momento che l’impegnativo tragitto da una situazione all’altra determina il passaggio attraverso il quale ciascuno di noi si prepara a trasformarsi e sviluppare parti di sé fino a quel momento ignorate o sottostimate come importanti risorse di riscatto e di autonomia.

 

Possiamo considerare le singole tappe che conducono da una situazione di partenza legata alla paura e all’attivazione di meccanismi di difesa autoripieganti, fino al punto finale di apertura, sicurezza e libera espressione di sé. La descrizione sui singoli passaggi delinea il seguente processo:

 

.) Immobilismo: Ogni percorso di cambiamento comincia col rendersi conto di ritrovarsi smarriti e disorientati all’interno di una cornice di elementi problemici. Prendere atto di questo, riconoscendo i propri limiti e le proprie zone di ombra e di vulnerabilità è il primo importante e significativo passo per poter assumere il coraggio di rivisualizzare il fenomeno da un’altra ottica e orientarsi volontariamente ad intraprendere nuove decisioni, con l’intento di verificarne e gestirne gli effetti più o meno prevedibili.

Prima di accedere a questo primo importante passo, la persona che si confronta con le proprie difficoltà potrebbe viverne l’esperienza con un paralizzante senso di autocommiserazione e di scoraggiamento che immobilizza ogni possibile azione.

Rispecchiare sul soggetto il proprio modello autentico e congruente di analisi e di comprensione costituisce un valido aiuto per offrire stimolante supporto ed ascolto.

 

.) Rifiuto: Dal momento in cui una persona può scegliere di agire a favore del superamento del suo problema, potrebbe farlo con tempi e modalità ancora non del tutto adatti a realizzare un efficace percorso di cambiamento. Per esempio, è frequente che la persona si ritrovi a recuperare o semplicemente ri-attivare schemi obsoleti e disfunzionali che risultano essere la concausa del circolo problematico che si sta vivendo. Si tratta di riportare uno schema comportamentale di tipo fissatorio, in genere inconcludente ed improduttivo, e di cui va rimandato e descritto per la sua inefficacia.

 

.) Scoramento/disagio: È la fase cruciale e particolarmente delicata in cui il cliente si accorge che esiste una discrepanza fra ciò che determina la sua condizione attuale e ciò che invece dovrebbe attuare in termini di nuovi approcci ed atteggiamenti nel tentativo di apporre delle modifiche sostanziali. Può scoprire, infatti, di non possedere sufficienti risorse, oppure di percepire questo mediante un’autoattribuzione di inefficacia di sé, oppure ancora sentirsi indegno o colpevole e comunque incapace, distante dalla soluzione. In questa tappa, il cliente manifesta tutto il suo annichilimento e la frustrazione interiore associata alla sensazione di non sentirsi all’altezza delle richieste di cambiamento, anche qualora sia considerato necessario. Si inscena nello stesso una lotta interiore fra logica ed emotività.

 

.) Rassegnazione (accettazione passiva): Il cliente comincia a sperimentarsi, soprattutto sotto la spinta del proprio Bambino interiore Adattato che all’inizio esegue e fa i compiti a casa, incoraggiato dalla presenza (anche come imago interiorizzata) del consulente che lo sorregge. Questa nuova situazione gli conferisce la forza di crescere e di provare a se stesso che i nuovi comportamenti introducono importanti cambiamenti che devono poi essere gestiti nell’ambito di nuovi equilibri e inedite dinamiche legate alle proprie vicissitudini e stati interiori. È comunque l’inizio concreto di un viaggio verso la ri-scoperta di sé e della propria autonomia, in quanto l’obiettivo principale ricorre nella emancipazione da ogni legame che in qualche modo indica possibili vie di sviluppo.

 

.) Generatività (accettazione attiva): questa tappa è già l’apoteosi della generazione di nuove idee ricadute in comportamenti esplorativi e innovatori. Quando il cliente raggiunge questo punto sta conducendo con maturità la propria esperienza. Realizza quanto sia capace di fare da solo, e sa darsi da sé i giusti e necessari riconoscimenti. Ora può sentirsi competente ed efficace.

 

.) Integrazione: IL cliente consolida una nuova identità. Si riconosce dentro una nuova configurazione ed applica le sue intuizioni mettendo in atto pensieri ed ipotesi creative. Ha sempre chiari gli obiettivi ed i percorsi dei suoi progetti e sa articolarli con competenza ed efficienza, misurando tali requisiti con obiettività, flessibilità e sicurezza di sé, pronto sempre a “correggere il tiro”.

 

.) Introiezione/consolidamento: Il cliente integra le parti di sé incompiute, ritrova il suo equilibrio e può manifestarsi in efficienza e salute, sapendo di avere potenziato e sviluppato elementi di resilienza proattiva e di aver esplorato nuovi significati. È consapevole e realistico, quindi pronto ad accogliere ed accettare nuove eventuali sfide con un atteggiamento decisamente più appropriato e vincente.

 

   Utilizzando il linguaggio dell’analisi transazionale sarebbe corretto dire che ha potenziato il suo ego Adulto, decontaminandolo da comandi e ingiunzioni interne a carico degli elementi personologici più arcaici del proprio profilo. Egli è cioè ora in grado di effettuare una lucida supervisione di sé in merito anche al suo legame con i fatti e le vicende che lo riguardano. È divenuta spontanea l’attitudine a domandarsi quali siano i fatti visibili e concreti che si manifestano oggettivamente in un problema, e quindi quali obiettivi e strategie di azione possono essere selezionate per lavorare a reperire ed applicare le possibili soluzioni.

Il proprio Adulto integrante è ora in grado di collaborare con le parti funzionali a valenza positiva degli altri stati dell’Io. In breve, l’Adulto, orientato al riepilogo e all’osservazione in oggettività, si impegna di centrare il focus problemico, pianificando un agire efficace e quindi richiamando la collaborazione con quelle parti del Bambino interiore attraverso cui ci si da la libertà di sentire, intuire e immaginare. I traguardi che si pone vuole monitorarli e misurarli con affidabile precisione, affidandosi cioè a quelle parti del Genitore che si rivelano utili nel riflettere sui valori, le norme ed i princìpi che sostanziano ogni scelta strategica anche nel rapporto con le sue più o meno prevedibili conseguenze.

Questa dinamica interiore, condotta con consapevolezza, abilita ciascuno a recuperare le proprie dimensioni perdute di equilibrio e di integrità, riaffermando il valore di sé nell’autonomia e nell’autenticità, quindi aumentando la possibilità di promuovere legami pienamente soddisfacenti ed un’esistenza più appagante e degna di essere vissuta con la sentita ed attiva partecipazione di chi non è semplice comparsa ma protagonista ed artefice del proprio quotidiano cammino di prove, sfide, ostacoli, errori e anche vittorie, in una parola: apprendimento.  

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