Emozioni - La Rabbia


Per il Dizionario di Counseling la rabbia è un forte sentimento primario diretto contro altri o contro parti del Sé. In senso lato può includere aspetti di ostilità, auto difesa, protezione di altre reazioni contro una minaccia al Sé o a parti di esso.

Per l’enciclopedia Treccani è una irritazione violenta prodotta dal senso della propria impotenza o da un’improvvisa delusione o contrarietà, e che esplode in azioni e in parole incontrollate e scomposte.

La caratteristica interessante della rabbia è che si può reprimere a lungo, per poi esplodere in maniera tanto selvaggia quanto fugace, e quindi calmarsi (G.Frazzetto). Essendo l'emozione la cui manifestazione viene maggiormente inibita dalla cultura e dalle società attuali, molto interessanti risultano gli studi evolutivi, in grado di analizzare le pure espressioni della rabbia, prima cioè che vengano apprese quelle regole che ne controllano l'esibizione.

Per la maggior parte delle teorie la rabbia rappresenta la tipica reazione alla frustrazione e alla costrizione, sia fisica che psicologica.

 

Pur rappresentandone i denominatori comuni, la costrizione e la frustrazione non costituiscono in sé le condizioni sufficienti e neppure necessarie perché si origini il sentimento della rabbia. La relazione causale che lega la frustrazione alla rabbia non è affatto semplice. Altri fattori sembrano infatti implicati affinché origini l'emozione della rabbia. La responsabilità e la consapevolezza che si attribuisce alla persona che induce frustrazione o costrizione sembrano essere altri importanti fattori.

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Ancor più delle circostanze concrete del danno, quello che più pesa nell'attivare una emozione di rabbia sembra cioè essere la volontà che si attribuisce all'altro di ferire e l'eventuale possibilità di evitare l'evento o situazione frustrante.

Insomma ci si arrabbia quando qualcosa o qualcuno si oppone alla realizzazione di un nostro bisogno, soprattutto quando viene percepita l'intenzionalità di ostacolare l'appagamento.

L'emozione della rabbia può essere quindi definita come la reazione che consegue ad una precisa sequenza di eventi stato di bisogno:

- oggetto (vivente o non vivente) che si oppone alla realizzazione di tale bisogno; - attribuzione a tale oggetto dell'intenzionalità di opporsi;
- assenza di paura verso l'oggetto frustrante;
- forte intenzione di attaccare, aggredire l'oggetto frustrante;

- azione di aggressione che si realizza mediante l'attacco.

Nella specie umana, di solito, si assiste non solo ad una inibizione della tendenza all'azione di aggressione e attacco ma, addirittura, al mascheramento dei segnali della rabbia verso l'oggetto frustrante; la cultura e le regole sociali a volte impediscono di dirigere la manifestazione e l'azione direttamente verso l'agente che scatena la rabbia.

Le manifestazioni corporee della rabbia ci dicono che possiede una tipica espressione facciale, ben riconoscibile in tutte le culture studiate. L’aggrottare violento della fronte e delle sopracciglia e lo scoprire e digrignare i denti, rappresentano le modificazioni sintomatiche del viso che meglio esprimonol'emozione della rabbia. Tutta la muscolatura del corpo può estendersi fino all'immobilità.

Le sensazioni soggettive più frequenti possono essere: la paura di perdere il controllo, l'irrigidimento della muscolatura, l'irrequietezza ed il calore. La voce si fa più intensa, il tono sibilante, stridulo e minaccioso. L'organismo si prepara all'azione, all'attacco e all'aggressione. Le variazioni psicofisiologiche sono quelle tipiche di una forte attivazione del sistema nervoso autonomo simpatico, ossia: accelerazione del battito cardiaco, aumento della pressione arteriosa e dell'irrorazione dei vasi sanguigni periferici, aumento della tensione muscolare e della sudorazione. Gli studi sugli effetti dell'inibizione delle manifestazioni aggressive sembrano indicare che chi non esprime in alcun modo i propri sentimenti di rabbia tende a viverli per un tempo più lungo. 

 

Mycounselor Manuela Fogagnolo

 

2 2 Darwin 1962, Ekman(1980,1994), James1884, Papez1937, LeDoux,1993, Gazzaniga 1989, Damasio 2000

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