Voglia di rifiorire - Alimentazione, benessere e cura di sé

Inviato da Antonio Bimbo

Cosa può spingere le persone a crearsi comportamenti potenzialmente distruttivi, come l'abusare del cibo e il saziarsi compulsivamente? Al di là dell'ipotesi banale che si possa mangiare troppo per golosità, o che non si riescano a mantenere regimi alimentari corretti per mancanza di volontà o per pigrizia, bisogna considerare che l'assunzione smodata di cibo può venire a colmare alcuni nostri bisogni, aspettative e passioni rimaste insoddisfatte.
In questo senso si dice che il cibo aiuta a tollerare stati di frustrazione, ad allontanare situazioni di dolore e ad assaporare sensazioni di piacere altrimenti irraggiungibili. Ecco che il cibo può diventare una complessa compensazione. Complessa fino al punto che la persona può perdere e sacrificare in questo rapporto parti importanti della sua vita e delle sue possibilità di benessere.

    Di fronte a queste situazioni bisogna rompere il circolo vizioso del: “provo a dimagrire - perdo qualche chilo - aumentano le frustrazioni - e con esse la voglia di abbuffarsi - riguadagno i chili perduti e il senso di fallimento va alle stelle”. Come dire: il danno oltre la beffa. Difatti, perdere qualche chilo è molto facile, non riguadagnarlo poco dopo con gli interessi, lo è molto meno.
    Eppure, è possibile liberarsi naturalmente dagli squilibri alimentari e  ritrovare una propria armonia interiore ed  esteriore, nel corpo e nella mente. A patto di cambiare un po’ l'ottica con cui si guarda a se stessi e all'alimentazione, sfatando molti luoghi comuni e, magari, imparando qualcosa di nuovo.
    Questa è la stagione ideale per un corretto lavoro di ribilanciamento alimentare. Il piano si sviluppa in quattro passi, e apre le porte alla nostra voglia di rifiorire.
1La comprensione dell'esperienza, cioè del rapporto col cibo. Il rapporto va considerato da un punto di vista olistico. Dove la persona e il cibo sono legati da una finalità di nutrimento e di rinnovamento. Di nutrimento globale. Del corpo, del cuore, dell'anima e della mente. L'immagine è quella di un puzzle che può costituirsi e rendersi significativo solo nell'insieme delle mattonelle armonicamente collegate. Un esercizio può aiutarci in questo percorso di esplorazione. Prendete un frutto a voi gradito e cominciate a mangiarlo come siete abituati. Poi pensate attentamente a come l’avete mangiato. Con calma o in fretta? A grandi morsi o spiluccandolo? Lo avete osservato o portato direttamente alla bocca? Lo avete masticato a lungo, cogliendo i sapori o lo avete ingurgitato? Avete colto la sua presenza dentro di voi o è passato inosservato? Quali emozioni avete sentito mentre mangiavate? Facendo caso a come mangiamo rendiamo palese un nostro importante ritratto, quello che ci vede coinvolti nel nutrire noi stessi. E nutrirsi significa garantire le condizioni per cui possa continuare giorno dopo giorno l’evoluzione, la crescita personale, significa individuare uno spazio e un tempo da dedicare a sé, in cui tutto questo possa avvenire.
2L'alimentazione. L'alimentazione rappresenta una necessità biologica, culturale, emozionale. Una dieta bilanciata costituisce un prerequisito indispensabile per depurare l'organismo da un carico tossico accumulato nel corso di anni e per abituarlo ad un'assunzione di cibo più sana ed equilibrata e meno viziata da disturbi di compensazione psicologica. In sintesi, le abitudini alimentari da preferire si baseranno principalmente su combinazioni alimentari, su un’opportuna dieta dissociata. in grado di dare energia, vitalità, gusto e benessere, senza appesantirci con fastidiosi effetti collaterali. Ad esempio, dare il giusto peso a frutta e verdure e limitare il consumo di prodotti animali, evita che il modo di mangiare intralci la vitalità e permette all’organismo di prepararsi per altre attività.
3Respirazione, attività fisica ed energia. La respirazione è un'attività indispensabile per la sopravvivenza, ma sovente è automatica e non sfruttata come potenzialità. L'ossigenazione profonda è una sicura fonte di salute. Molti fenomeni di intossicazione sono aggravati da, o si accompagnano a, una insufficiente ossigenazione del sangue, conseguenza di una attività fisica limitata, in un'aria inquinata. Alcune semplici tecniche psico-fisiche possono aiutare a ritrovare la coscienza del proprio corpo e del proprio respiro come risorse rigeneranti e rilassanti.
4La propria valorizzazione come essere globale. Riscoprire il proprio gusto interiore rende indesiderabile l'abuso di cibo (o di quant’altro) come medium emozionale di valorizzazione. Aiuta a sviluppare e mantenere un senso interiore di sé, di benessere, d’integrità e persino un collegamento con qualcosa di profondo in noi, che ci possa sostenere nelle difficoltà così come nei periodi facili.
Ecco alcuni esempi concreti di quest’ultimo passo.
L’espressione creativa di qualsiasi genere rilassa e rigenera il nostro essere.
Prendersi cura degli altri, dell’ambiente, degli animali diffonde migliori condizioni ed una migliore coscienza del vivere, così come aiuta a realizzare e percepire un senso autentico di valore personale.
Lasciarsi cullare dai sogni, senza farne i nostri padroni, facendo emergere da loro valori ed obiettivi di vita, serve come carburante d’entusiasmo e perseveranza per condurre il nostro viaggio, orientati verso Itaca, ma tenendo bene d’occhio quant’altro incontriamo per strada.
Imparare a soffermarsi su ciò che ci dona gusto interiore, che ci fa sentire in pace con noi stessi, che ci regala momenti di intimo piacere. Rallentiamo, tratteniamo in noi queste sensazioni, godiamo con calma di loro, lasciamo che possano espandersi in tutto il nostro essere, facciamolo almeno una volta al giorno.
La gioia interiore è contagiosa. Inizia a viverla e la ritroverai ancora in tua compagnia. Saprai scegliere e sarai scelto dalle persone in sintonia con questa gioia, saranno capaci di trasmetterti il loro sentimento di valore interiore. Di nuovo un circolo virtuoso che si autoalimenta: basta dare la spinta iniziale alla palla.

Antonio Bimbo
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