Rappresentazione dell’esistenza nel ciclo onirico


donna sognante

L’idea base che Perls usa per sviluppare la sua tecnica di intervento nell’ambito del sogno è che, esso è in ogni sua parte, l’insieme delle proiezioni delle polarità del sognatore. E’ quindi fondamentale che la persona riesca a stabilire un contatto con le figure del sogno per identificare in che modo gli sono proprie, perché il processo di crescita e integrazione parte da ciò. Non si tratta soltanto della rappresentazione onirica delle parti di sé, ma anche del suo modo di essere nel mondo, della dinamica della sua condotta.

Il sogno nella Gestalt è colto come una figurazione dell’esistenza della persona; in base a ciò, secondo Rossi, si può trattare di “ciclo onirico della condotta”,[1] nel quale il rapporto organismo/ambiente non si arresta, perché viene rappresentato all’interno dell’organismo. Si affermano le regole specifiche della condizione del sogno, che è custodito dal sonno, assicurando al sognatore la possibilità di staccarsi dalle regole fisiche, sociali e temporali che danno una struttura alla realtà dello stato di veglia.

 

L’ambiente del sogno diviene una mappa attiva che riproduce e rende efficaci i vissuti e le emozioni del cliente, dando vita alla raffigurazione delle sue dinamiche intrapsichiche e relazionali. La dinamica relazione delle parti, nelle quali è suddivisa la rappresentazione della vita, nel sogno dà origine alla figura d’insieme che il sognatore riproduce nel suo flusso di condotta. Questo aspetto espande le possibilità date dal recupero della proiezione, mettendone in evidenza le potenzialità di ristrutturazione della condotta. Per agevolare il processo di riappropriazione delle proiezioni, la tecnica consiste nel fare ripercorrere il sogno al cliente, rendendo attuali le vicende nell’interpretazione del dramma onirico.

 

 

 


[1]Oliviero Rossi, “Il teatro del sogno come flusso della condotta”  in In Formazione Psicologia Psicoterapia Psichiatria, n. 31, maggio - agosto 1997, pagg. 56-73, Roma, in http://www.neurolinguistic.com/proxima/james/jam-33.htm

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