Saper ascoltare e saper osservare


uccello 

 

Saper ascoltare e saper osservare

 

“Come sentiamo, così vogliamo essere sentiti”, Hugo von Hofmannsthal

Per comunicazione s’intende “la trasmissione di informazioni mediante l’uso di un codice”, rappresenta la condizione fondamentale per la creazione di rapporti relazionali. Per poter esserci comunicazione devono esserci un emittente (colui che invia il segnale) e un ricevente (colui che lo riceve), capaci di comprendersi utilizzando uno stesso codice (uno stesso linguaggio) comprensivo di segnali e significati sia verbali che non verbali. 

La comunicazione interpersonale tra counselor e cliente può incontrare alcuni ostacoli:

- la soggettività: non sempre ciò che si comprende corrisponde a ciò che viene detto;

- la deformazione professionale: le nostre abitudini professionali isolano nella massa delle situazioni del reale un aspetto specifico, al quale si risponde con una condotta abituale;

- il significato razionale: non sempre è importante comprendere il contenuto di ciò che viene trasmesso, quanto il suo significato emozionale.

Nascono quindi alcune necessità, in una relazione in cui l’ascolto attivo si rivela essere uno dei più importanti strumenti:

- saper cogliere la situazione così come viene vissuta;

- avere una conoscenza precisa delle espressioni di ciò che è significativo dal punto di vista psicologico;

- saper osservare segnali verbali e non verbali;

- porre attenzione alle espressioni dirette soprattutto nei casi in cui:

-         ci sia incongruenza tra ciò che viene espresso a livello verbale e non verbale

-         il corpo invii segnali espressione di stati d’animo ben precisi

-         nel verbale si dovessero presentare inibizioni, fastidi o blocchi

Essere in grado di auto-osservarsi è importante quanto saper osservare, questo per alcuni motivi:

- per non proiettare verso l’altro le proprie opinioni, convinzioni e i propri valori;

- per cogliere dalle reazioni dell’intervistato ciò che l’atteggiamento dell’operatore, coscientemente o no, produce su di lui, in quanto il soggetto dà sempre ai gesti e alle parole dell’intervistatore un preciso significato.

 

 

Il colloquio di counseling è un caso particolare di comunicazione interpersonale:

- è una comunicazione complessa;

- è un’intercomunicazione a senso unico;

- ha delle componenti statiche e dinamiche caratteristiche:

-         il tempo: la durata media di un colloquio efficace varia tra un’ora e un’ora e mezza

-         il luogo: il luogo più favorevole è quello che permette il miglior ascolto possibile

-         le posizioni spaziali: la disposizione tra le persone deve favorire un’impressione di uguaglianza e cooperazione

-         il contesto-arredamento: una stanza troppo piccola o troppo vasta o troppo vuota è controindicata

-         il contesto socio-istituzionale: l’istituzione sociale a cui appartiene l’operatore ha spesso rilevanza per il cliente

-         status e ruoli sociali: lo stato sociale dell’intervistatore è un’importante variabile nella situazione di colloquio

-         stereotipi dei gruppi sociali di appartenenza: il gruppo o i gruppi a cui appartiene l’operatore possono suscitare opinioni stereotipate

-         sesso ed età

-         l’idea che ciascuno si fa del primo colloquio: il primo colloquio assume per il soggetto un valore di modello di riferimento

-         le reazioni affettive immediate: i fattori di appartenenza ai gruppi sociali, il sesso, le reminiscenze affettive, le caratteristiche morfologiche, l’aspetto estetico, il modo di presentarsi, l’atteggiamento, l’intelligenza, i gusti e le abitudini dell’operatore, ma anche del cliente, possono suscitare nell’uno e nell’altro reazioni di simpatia/antipatia

-         l’idea che ognuno si fa dell’opinione dell’altro nei suoi confronti e delle intenzioni dell’altro

Saper ascoltare e osservare abbisogna della conoscenza di tutte queste variabili.

 

Bibliografia

- Danon Marcella, Counseling. La terapia per aiutare gli altri ad affrontare i propri problemi con un nuovo spirito, Milano, Edizioni RED 2003

- Di Fabio Annamaria, Counseling. Dalla teoria all’applicazione, Milano, Giunti, 1999

- May Rollo, L’arte del counseling. Il consiglio, la guida, la supervisione, Roma, Astrolabio, 1991

- Mucchielli Roger, Apprendere il counseling. Manuale di autoformazione al colloquio d’aiuto, Trento, Erikson, 1987

 

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