Empatia: un atto che sta alla base di tutte le nostre relazioni interpersonali (L’empatia = capacità di “sentire l’altro” in modo consapevole.
Empathy is sensing the other person’s feelings and experiences(Rogers,1980).
L’empatia sottrae le nostre relazioni alla casualità, risponde all’intenzione di vivere le nostre relazioni con libertà e responsabilità.
L’empatia ci fa sentire gli altri nella bellezza di un sentimento vero, genuino, consensuale, incondizionato e disinteressato: senza paure e senza calcoli.
Comprendere quel che sente l’altro, con discrezione, fidatezza e amore: senza confondersi e immedesimarsi.
Il sentire precede e fonda il sapere.
Restare sul sentire, comporta: sospendere i saperi, le spiegazioni, le interpretazioni, i giudizi, le valutazioni. Sospendere il pensiero calcolante, formula ipotesi, programma, controlla. Fare silenzio, accogliere e calmare emozioni e ansie, desideri e aspettative. Sostenere il rischio, l’incertezza, l’imprevisto, la diversità, sostare in terra straniera. Risuonare dentro.
L’empatia è un dono fatto a tutti. Purtroppo l'aspetto più negato nella vita, nella famiglia, nella scuola, in altre istituzioni è proprio quello del sentire le proprie emozioni ed esprimere i propri sentimenti. Le persone sono riconosciute per il loro pensiero calcolante, punite o premiate in misura dell’efficacia concreta delle loro azioni.
Per la società della mente oggettiva, scientifica e tecnologica c’è qualcosa di inaccettabile nella soggettività delle emozioni e dei sentimenti personali.
Le esperienze soggettive devono essere coperte e nascoste. Così abbiamo posto un coperchio sulle nostre emozioni.
La dimensione emotivo-sentimentale, la modalità si sentire il mondo (non di capire ma di sentire) si forma imparando a reagire in modo proporzionato agli eventi.
Le fasi di sviluppo emotivo sono tre: impulso, emozione, sentimento.
1. Gli impulsi sono fisiologici, biologici, naturali (dapprima gli uomini sentono senza avvertire); se non c’è sviluppo emotivo gli individui rimangono a questo livello istintuale. L’impulso si esprime nel gesto istintuale (ma il Poeta ci ricorda: Fatti non foste a viver come bruti).
2. Il passo successivo è quello delle emozioni. Esse sono più emancipate rispetto all’impulso: L’emozione conosce la risonanza emotiva: per cui l’individuo si accorge di quello che fa (dipoi si accorge con animo perturbato e commosso).
3. Infine si arriva al sentimento: nel sentimento non ci sono più solo le emozioni ma c’è anche l’intuizione del valore personale (intelligenza emotiva). Le persone si distanziano progressivamente dall’aspetto pulsionale-emozionale per riflettere sul significato personale di quello che provano (finalmente riflettono con mente pura).
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