CARL ROGERS ! CHI ERA COSTUI ?

Inviato da Elvira Fuiano

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Parafrasando l’espressione "Carneade! Chi era costui?" che, nei Promessi Sposi, don Abbondio ruminava tra sé, con un libricciolo aperto davanti, ipotizzando di aver già letto o sentito quel nome, in quanto doveva essere un uomo di studio, un letteratone del tempo antico, vorrei raccontare, soprattutto a chi non lo conosce, chi è Carl Rogers e cos’è il counseling di cui è considerato il fondatore. Ma prima di approfondire l’argomento vorrei fare una panoramica del contesto storico-psicologico in cui si sviluppa il counseling.

Negli anni ’50, probabilmente come reazione al dilagare del Comportamentismo e della Psicoanalisi, comincia a svilupparsi una nuova corrente psicologica che prende il nome di Psicologia Umanistica, il cui approccio affonda le sue radici nel pensiero esistenzialista (cfr. Kierkegaard, Nietzsche, Heidegger e Sartre). I suoi sostenitori spostano l’attenzione sulla dimensione umana della psicologia, sulla vita degli individui e sul significato che ha per essi. Verso la fine degli anni ’50 alcuni psicologi statunitensi, tra cui A. Maslow, C. Rogers, e C. Moustakas fondarono un’associazione professionale orientata su una psicologia focalizzata solo su problematiche umane e sulla comprensione della “natura personale dell’esperienza umana”, la psicologia umanistica, che nel 1971 venne ufficialmente riconosciuta come branca della psicologia dalla American Psychological Association (APA).


 

La Psicologia Umanistica è  rivolta a comprendere l’essere umano ed enfatizza una visione fenomenologica dell’esperienza, promuovendo gli aspetti sani e mettendo in secondo piano quelli patologici. L’ingrediente chiave di questo approccio è l’incontro tra terapeuta e cliente. Lo scopo è quello di aiutare il cliente a sviluppare una percezione di sé più forte e sana, anche chiamata “autorealizzazione”, cioè pieno sviluppo delle proprie potenzialità, vale a dire facilitare il cliente a “diventare ciò che è”.

In questo contesto si inserisce Carl Rogers, uno psicologo americano che ha ricevuto riconoscimenti dall’American Psychological Association (APA) per la sua pionieristica ricerca nel campo della psicoterapia.

Fu il primo a formulare un approccio psicoterapico centrato sul processo di attualizzazionecon una visione della natura umana basata sulla fiducia nella capacità innata di ciascun individuo a tendere alla salute e all’autoregolazione (tendenza attualizzante):l'essere umano ha in sé una forza, “una energia” finalizzata allo sviluppo delle capacità utili al suo mantenimento.

L’approccio di Rogers viene definito da lui stesso come “non direttivo” e “centrato sulla persona”, con cui si propone la maturazione sia del singolo che dei gruppi attraverso una modificazione sana e costruttiva dei rapporti interpersonali, basata sulla empatia, sulla creatività e sulla assunzione di responsabilità di ciascun individuo nella propria vita. Secondo Rogers ogni persona è unica, come uniche sono le sue esperienze, le sue conoscenze e le capacità di comprendere i bisogni.

Rogers eliminò il concetto di "paziente", trasformandolo in “cliente”. Per lui non c'e' la persona che in modo passivo si affida ad un esperto, ma ci sono due persone (terapeuta e cliente) che, in una condizione di parità, fanno insieme un percorso di crescita. Secondo Rogers “il cliente, in un rapporto terapeutico soddisfacente, vive un processo di apprendimento di essere libero”.

Carl Rogers è considerato il fondatore del counseling. La prima definizione del termine counseling, risale al 1908 da parte di Frank Parsons per indicare un'attività rivolta a problemi sociali o psicologici. In seguito, nel 1951 la parola counselingviene usata da Carl R. Rogers per indicare una relazione in cui il cliente è accompagnato nei propri momenti di crisi o cambiamento, senza rinunciare alla libertà di scelta e alla propria responsabilità

Nel counseling il terapeuta garantisce 3 qualità essenziali, che sono le condizioni alla base di una relazione terapeutica efficace:

a)  la congruenzaossia la spontaneità, l'apertura e la genuinità: secondo Rogers “il terapeuta è ciò che è, privo di apparenza e vive le emozioni e gli atteggiamenti che in quel momento si presentano in lui

b) l’accettazione positiva incondizionata, ossia “un atteggiamento caldo, positivo e di accettazione verso ciò che il cliente è, e questo facilita il cambiamento”: è grazie a questa assenza di giudizio che il cliente può acquisire consapevolezza e sentirsi libero di cambiare e crescere, rispettando se stesso come persona.

c)  la comprensione empatica, ossia la capacità di vedere il mondo - momento per momento - attraverso gli occhi del cliente, e di comprendere i suoi sentimenti.

Nel counseling l'interesse e l'attenzione sono totalmente focalizzate sulla persona, sui suoi bisogni, esigenze, difficoltà. Il counselor facilita nella persona lo sviluppo e l’utilizzo delle proprie capacità personali per affrontare i problemi che essa incontra nel proprio ambiente.

Il percorso di counselingsi realizza in una serie di colloqui durante i quali il counselor, attraverso ascolto attivo, empatia e accettazione, instaura una relazione di qualità, nella quale il cliente, sentendosi accettato e non giudicato, può sviluppare la consapevolezza dei propri bisogni e delle proprie emozioni. Tale relazione di aiuto, creando un clima di fiducia, può facilitare nel cliente un cambiamento che gli consenta di vivere più efficacemente le relazioni interpersonali e le situazioni di vita, in momenti di crisi o disagio.

Elvira Fuiano

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