Libro per bambini, o...no? un invito a lèggere


contrari                                                                      Libro per bambini, o...no? un invito a lèggere

 

Come in un gioco, “facciamo finta che...sia di fronte a noi Il libro dei grandi contrari psicologici di Oscar Brenifier e Jacques Després, Isbn edizioni, 2011:

-         la copertina robusta e cartonata, pressocché quadrata, medio-grande, dai colori “caldi” e “freddi” giustapposti con evidente sapienza a comunicare serenità e due personaggi, in primo piano, che ben figurerebbero tra gli innumerevoli figuranti di giochi e giocattoli

-         lo spessore minimo del volume colorata la quarta copertina e così accattivante che la parte scritta, pur corposa, scompare e il nostro sguardo si posa sull’immagine, deliziosa a dir poco, di un personaggio assai simile agli altri due e però non identico che con serietà si accinge ad innaffiare un ficus binjamina assai più alto di lui con cui condivide in qualche modo uno...spirito vitale: anche lui è verde, anche se non della stessa tonalità dell’innaffiatoio che tiene tra le mani o delle foglie della pianta

-         le pagine tutte colorate di uno spessore gradevole al tatto, di colori diversi compatti intensi, non sempre numerate (come nelle riviste più esclusive e patinate o nei giornalini) che ci catturano con immagini grandi anch’esse sempre coloratissime, nitide di un nitore insolito che conferisce ad ogni composizione una sorta di magica aura di sospensione del tempo...così che il nostro sguardo sulle poche righe scritte di ogni pagina, che pure  sempre risaltano per il colore contrastante sullo sfondo della pagina con i loro caratteri 12 o anche 20, 24, talvolta in grassetto, sorvola velocemente quasi fossero anch’esse un disegno...

 

Con la massima serietà, come si conviene in un gioco, mi chiedo: è sufficiente tutto questo per assicurarmi che il libro sia destinato a bambini?

 

In libreria fa bella mostra di sé nello scaffale dedicato ai ragazzi dai dieci anni.

Il motore di ricerca che uso per una rapida consultazione mi conferma:

“Età di lettura: da 11 anni. La feltrinelli”

“Età di lettura: da 10 anni. http://www.ibs.it/”

Forse è meglio andare alla fonte e chi, meglio dell’autore, può aiutarmi? Leggo un’intervista ad Oscar Brenifier, che ha curato i testi di questo, come di tanti altri volumi improntati ai “contrari” e che alla domanda:

”Chi pensa sia il lettore ideale di questi libri? E cosa dovrebbe pensare dopo averli letti?”

risponde: “ Non c’è un lettore ideale di questi libri, poiché mi sono reso conto che ci sono diversi modi per leggerli. Ci sono lettori che contemplano le pagine, altri che le analizzano minuziosamente, altri ancora che leggono il libro in una volta sola, alcuni un po’ alla volta per poterci pensare. I bambini più piccoli magari guarderanno solo le immagini e gli adulti i testi. D’altro canto le immagini possono essere osservate in maniera intuitiva, o anche indagate con attenzione, poiché devono essere decifrate per comprenderle veramente”.(http://isbnedizioni.it/pensare-fichissimo/intervista-brenifier/).

Continuo a documentarmi su questo geniale autore-filosofo che studia e lavora da anni per “educare” alla filosofia anche i bambini della scuola primaria. Nel suo volume La pratique de la philosophie à l'école primaire il suo pensiero si dispiega con chiarezza e impareggiabile affabulazione e una frase mi colpisce posta ad inizio del par. 3,  II capitolo  Savoir ce que l’on dit

« La vérité est bien dans leurs opinions, mais non pas au point où ils se figurent. » (Pascal). (http://www.brenifier.com/fileadmin/media/livrespdf/Pratique_de_la_philosophie.pdf)

Il calore che autentiche riflessioni del tutto libere da pregiudizialità sprigionano e  comunicano a noi è un valore che ho profondamente avvertito al mio primo approccio con la filosofia, tanti anni fa, ed è integro immutato e ritorna con la stessa energia ogni volta, come in questo momento.

E ora credo di aver compreso quale processo sia stato d’emblai compiuto per ragioni diciamo...di semplificazione: mettiamo insieme l’obiettivo, ribadito con insistenza dall’autore, di avvicinare i bambini alla filosofia, guardiamo le immagini “semplici” fuori e dentro e...voilà: il libro è per bambini, magari a partire dai dieci anni (almeno sapranno leggere le frasi senza sillabare...anche se l’autore afferma che persino le immagini vanno “indagate con attenzione, poiché devono essere decifrate per comprenderle veramente“). Nella quarta di copertina gli autori in 22 righe sintetizzano con la loro proverbiale chiarezza il significato della loro proposta che così inizia: “Già a partire dall’infanzia, impariamo a conoscere noi stessi nello stesso momento in cui scopriamo gli altri.  [a capo] Viviamo accanto a persone che ci assomigliano e ad altre che hanno personalità decisamente differente. [a capo] C’è il serio e il frivolo, [...]. E concludono: “Un libro per partire alla scoperta di se stessi e degli altri.”

Quando il motore di ricerca ci riporta integralmente le 22 righe che definisce “recensione al testo”, la dicitura “Età di lettura: da 10 anni”, o simile, compare con beffarda naturalezza nel rigo sottostante, come se quel “a partire dall’infanzia” coincidesse con l’età in cui si possa acquisire una qualche consapevolezza per poterci osservare.

È del tutto comprensibile che si voglia indicare un target preciso di lettori (i bambini) allo stesso tempo ammiccando agli adulti, un’operazione fin troppo nota e anima di ogni settore marketing.

Anch’io, in libreria ho trovato il testo tra quelli proposti per ragazzi e, vi assicuro, l’ ho acquistato per la mia professione di counselor, non per i bimbi che frequentano la mia casa.

L’ho immediatamente trovato splendido per aiutare con estremo garbo e dolcezza in particolare la persona che ha difficoltà a vedersi nel “qui e ora”, o a raccontarsi per osservarsi, durante il colloquio. E ne ho avuto splendide conferme.

Permettetemi un’ultima considerazione sulla competenza: di chi vende (in questo caso un testo raffinatissimo) e di chi ...forma. Noi che ci sentiamo formatori, counselor, genitori sfogliamo le pagine, godiamole intensamente e poi chiediamoci se, come e quando quel patrimonio, di oculatezza, di pensiero e riflessioni che ti aiutano a respirare superando il contingente, a sentirti, quasi a toccare la tua più riposta sensibilità e accettarti, potrà essere proposto al lettore giovane o addirittura bambino.

 

La filosofia è disciplina che vive di autenticità, impegno, serietà e competenza, proprio come ...il gioco.

 

SAMEDI 26 & DIMANCHE 27 Novembre 2011, Oscar Brenifier, ha tenuto un seminario che così ha presentato: “Durant ce séminaire, qui se déroulera à Argenteuil (Val d’Oise), nous travaillerons les enjeux et le fonctionnement de la pratique philosophique, en tant qu’outil d’approfondissement de la pensée et de l’analyse critique. À travers de nombreux exercices, il s’agira de mettre en œuvre et d’identifier les diverses compétences philosophiques : analyser, synthétiser, argumenter, exemplifier, questionner, conceptualiser, etc. Des ateliers d’inspirations multiples seront proposés afin de permettre à chacun de s’initier à ce travail ou de le développer, au cours desquels seront abordés et discutés des éléments théoriques. "

 

Cordialissimamente

Giancarla Mandozzi

 

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