Discorso e conversazione


discussioniLa conversazione e il discorso sono pratiche culturali tra individuo e società, tra privato e pubblico. Tali pratiche attivano procedure di costruzione di senso condivise tra i comunicanti. La conversazione rappresenta la più importante esperienza dell'altro, in quanto costituisce il prototipo dell'interazione sociale entro la quale si attua un continuo interscambio tra due soggettività. Le attuazioni dei ruoli hanno una soglia inferiore e una superiore che si modificano nel tempo e che seguono la flessibilità dei modelli culturali presenti nella società in cui si vive. La flessibilità è un aiuto all'attuazione di comportamenti accettabili ed è dovuta in quanto agevola od obbliga gli individui a mettere in pratica le norme sociali. Read More L'immediatezza dell'interazione è basata su una tacita e salda supposizione di interpretazione condivisa. Nella conversazione il ruolo di ascoltatore è agito spontaneamente dando per scontata la conformità con le prospettive del parlante: presupponendo una conformità di aspettative di una realtà qui ed ora. I limiti della capacità dell'individuo di fare esperienza sono dati e caratterizzati dall'intenzionalità. In linea di massima il significato viene costituito in modo anonimo e prodotto con l'assenso di tutti, può quindi non presupporre una particolare fiducia verso i propri simili.

 

Nella conversazione, generalmente la fiducia viene verbalizzata solo in parte in quanto la compresenza la dà per scontata. La fiducia non è altro che un'anticipazione che orienta l'agire e l'esperire, è un'avventura del presente che anticipa il futuro nella rappresentazione di colui che ha fiducia. La competenza comunicativa individuale è il risultato dell'insieme delle conversazioni che i partecipanti hanno condiviso e che rappresentano perciò la storia personale dell'individuo anticipando le sue aspettative per il futuro.

Tutte le conversazioni hanno bisogno di almeno due comunicanti, ciascuno dei quali ha potere di porre il veto riguardo ad argomenti o a certe forme di discorso attraverso il rifiuto di partecipare. La conversazione oltre a creare realtà soggettive e relazioni sociali articola le dinamiche sociali attuando il principio di cooperazione. Attraverso al conversazione vengono espresse la capacità e la disponibilità delle parti a portare avanti un tipo particolare di relazione e una forma particolare di costruzione della realtà. Ogni conversazione rappresenta una prova generale per le successive.

È una negoziazione che si svolge a diversi livelli tra singole persone diversamente caratterizzate. Nella negoziazione tutto è ugualmente importante e ogni interazione fa società. La socievolezza rappresenta per Rimmel la forma più pura dell'interindividualità e della superindividualità e contempla tre condizioni necessarie:

• esclusione di tutto ciò che per la singola persona ha un'importanza oggettiva, ma non condivisa con gli altri partecipanti;

• essere fine a se stessa;

• elaborazione e trasformazione in forma ludica e leggera della società e della vita quotidiana.

Chi parla per primo manifesta l'intenzione di comunicare, condizione senza la quale la selezione del contenuto informativo non è possibile: chi ascolta ha sempre la possibilità di attribuire il significato. Il margine di incertezza sul risultato dipende dalla sintonia fra i comunicanti. La decisione di quanto è accettabile e coerente è il risultato di ciò che è condivisibile. Si deve ricorrere alla metacomunicazione che permette la circolarità del flusso comunicativo fra gli interlocutori. La conversazione comprende discussione, dibattito, polemica, controversia, disputa, diatriba e anche colloquio, contrasto, alterco, divergenza, conflitto di opinioni, scontro verbale, dissenso, dissidio, diverbio, contesa, lite, litigio, vertenza dialogo, che è la modalità più neutra.

Dialogare significa parlare con/ragionare insieme. Goffman definisce repliche gli scambi comunicativi che non sono prodotti dalla conversazione e che non prevedono domande e risposte. Altre forme di non conversazione sono date dai cosiddetti gridi di reazione. La persona si esprime da sola. Ma spesso parlare da soli significa sollecitare la presenza di altri. Altre forme di parlare si identificano con le interazioni, con gesti e parole nel cambio di ambiente, quando si perde il controllo, nei suoni di ribrezzo, nei grugniti di sforzo, nelle esclamazioni di dolore, nelle espressioni di gioia.

All'attribuzione di un ruolo corrisponde l'aspettativa si determinati comportamenti. Il riconoscimento o tipizzazione comporta il formarsi di determinate aspettative e quindi di previsioni sul comportamento in determinate situazioni. Il ruolo può essere definito come l'insieme delle norme e delle aspettative che convergono su un individuo, in quanto occupa una determinata posizione sociale. Il ruolo è qualcosa di definito e determinato, ma può diventare un elemento di negoziazione tra individui e società ed è l'elemento fondamentale della struttura sociale, La condizione necessaria per la costituzione della personalità e l'insieme delle aspettative reciproche di comportamento che si creano nell'interazione. Possono essere identificate due fasi nell'acquisizione del ruolo: l'assorbimento, che consiste nella sua assunzione, e il di stanziamento, che avviene quando, successivamente, dal ruolo consolidato emerge l'identità.

Il ruolo, dunque, è un insieme di comportamenti possibili e tipici, un programma di azione e di relazione con il contratto e con gli altri attori. È anche la determinazione di uno status, di un modo di apparire di fronte agli altri, e non è mai un aspetto isolato dell'individuo, ma è in stretta connessione con i ruoli degli altri attori, attraverso i quali esso si definisce. Il rito esplicato dall'attuazione dei ruoli mette in scena una simbologia che consolida l'appartenenza al gruppo; i rituali dell'interazione sono riferiti a ogni ambito del contatto quotidiano. La realtà sociale è il frutto di costruzioni occasionali dove i partecipanti mettono in scena un piccolo rito, una cerimonia di scambio dotata di regole proprie, di norme convenzionali e di ruoli agiti in un contesto. La presenza di rituali e di schemi di interazione deriva dall'imposizione di un ordine e di una struttura. I rituali che portano all'interazione sono caratterizzati da alcuni elementi costitutivi: il raggruppamento, la situazione e l'occasione sociale.

Ogni occasione sociale ha il proprio profilo di coinvolgimento, che può portare alla distinzione tra interazione non focalizzata e focalizzata. La prima si basa sulla semplice presenza fisica dei soggetti, la seconda sulla condivisione di attività e obiettivi. Nell'interazione non focalizzata non c'è nessuno che sia ufficialmente al centro dell'attenzione. L'interazione focalizzata riguarda i gruppi di individui in cui è implicita l'autorizzazione a comunicare e a mantenere attraverso al comunicazione un'attività reciproca che può escludere le altre persone presenti nella situazione.

L'interazione focalizzata comprende varie tipologie di focalizzazione:

• raggruppamento totalmente focalizzato, quando ad una situazione partecipano soltanto due persone;

• raggruppamento parzialmente focalizzato, quando ad una situazione partecipano più di due persone;

• raggruppamento plurifocalizzato, quando sono presenti più di tre persone e nella stessa situazione si verifica più di un incontro.

Il nucleo del pettegolezzo , conversazione informale, si basa sul desiderio di scoprire quello che di una persona non si conosce . Un sapere abituale legato alla quotidianità, coinvolge l'esperienza dei comunicanti, tanto che esso assume un interessante aspetto sociale. La condivisone di un segreto promuove l'intimità. Il pettegolezzo fornisce una comoda modalità per evitare il conflitto diretto, la riprovazione comunque arriva a destinazione, ma per vie indirette, la persona criticata non sempre si sente attaccata nella sua immagine pubblica, ma è comunque raggiunta dal giudizio.

La chiacchiera è una modalità comunicativa che non implica un rapporto profondo con l'altro, ma un certo modo di essere e di stare con gli altri. Il fatto che la chiacchiera diventi un luogo di perdita dovrebbe implicare un atteggiamento di diffidenza e distacco.

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