Counseling di coppia e mediazione familiare - 2


coppia_felicePassiamo ora al concetto ed alla teoria della collusione di coppia. Secondo tale concezione il comportamento matrimoniale di un individuo è influenzato e condeterminato, tra le altre cose, dal comportamento comunicativo rafforzante o mitigante del partner. In entrambi i membri della coppia, cioè, ed in relazione al conflitto matrimoniale, emerge un disturbo di fondo analogo anche se manifestato in ruoli diversi e complementari. È come se i partner si incoraggiassero a vicenda nel loro comportamento patologico, attuando in questo modo una sorta di intesa inconscia, una collusione appunto. E lo fanno anche se, a livello conscio e dichiarato, nella scelta del loro compagno hanno inteso esattamente il contrario, cioè cercare qualcuno che li aiutasse a superare il loro disturbo preesistente al matrimonio.

E’ evidente che l’esasperazione del conflitto matrimoniale che il mediatore oggi ha davanti ai suoi occhi affonda le sue radici nella profonda delusione rispetto alle aspettative, alla rappresentazione ideale del matrimonio che i due partner avevano condiviso e nella quale avevano creduto. Il conflitto esplode quando riemerge prepotente la polarità negata, quella che quindi è rimasta insoddisfatta, quando, per esempio, faccio costantemente la mamma buona che accudisce e nego e trascuro la parte poppante che c’è in me e che ha pure tanto bisogno di essere coccolata e sostenuta e tenuta in braccio: e allora, ad un certo punto, esplodo. Ci si incontra, ci si intende e ci si aggancia e poi, ad un certo punto l’aggancio non funziona più perché emerge il rimosso, la polarità negata, mentre quella che ci è stata assegnata rigidamente si è esasperata progressivamente nel tempo fino a rimanere l’unico modo d’essere possibile. L’emergere del rimosso, allora, rende vana l’illusione del risanamento reciproco. Esploriamo ora alcuni temi di base che ci aiutino a chiarire (o a complicare) il concetto di collusione di coppia per poterlo utilizzare nel corso della relazione di counseling o di mediazione. Per far questo possiamo parlare dei bisogni che osserviamo secondo l’ordine della loro apparizione nel bambino così come teorizzate da Freud per lo sviluppo psicosessuale.

- Il tema del rapporto narcisistico: ruota intorno alla domanda “fino a che punto l’amore ed il matrimonio esigono che io rinunci a me stesso per amore del mio partner? Fusione o identificazione?”. E’ un tema centrato sul problema del confine ed il conflitto di fondo irrisolto, l’ambivalenza tra le due polarità opposte sta nell’autostima.

- Il tema del rapporto orale: mamma e poppante rappresentano l’esasperazione delle due polarità, accudire ed essere accudito e la domanda di fondo è “fino a che punto nell’amore e nel matrimonio ci si deve occupare uno dell’altra sostenendosi,curandosi ed aiutandosi a vicenda?”.


- Il tema del rapporto sadico-anale: il tema del rapporto nella fase dell’autonomia e del dominio dove la domanda di fondo è “fino a che punto nell’amore e nel matrimonio posso essere la guida autonoma alla quale il partner deve sottostare passivamente e fino a che punto posso entrare in una relazione di dipendenza passiva dal partner senza paura di essere usato?”

- Il tema del rapporto edipico-fallico: a prescindere dal sesso è centrato sulla domanda “chi porta i pantaloni?” e sulla triade edipica attualizzata al presente.

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