Benvenuto, Ospite
Username: Password: Ricordami
  • Pagina:
  • 1

ARGOMENTO: EMPATIA

EMPATIA 11 years 11 months ago #72

  • Giancarla Mandozzi
  • Offline
  • Administrator
  • Messaggi: 44
  • Thank you received: 11
  • Punti: 76299
  • Karma: 2
C'è tempo per...disporre in ordine alfabetico...abbiamo iniziato con counseling


OGGI, AVVICINIAMOCI ALL' EMPATIA :)

EMPATIA

dal greco: sentirsi dentro l’altro
è:
comprensione dell’altro, senza pre-giudizi,
accettazione incondizionata della sua individualità,
accettazione di ogni sentimento dell’altro, espresso o non espresso
forma di contatto con l’altro che rende possibile la condivisione


EMPATIA è
Quel “quid” senza il quale credo sarebbe impossibile rendere “compartecipi” due persone in modo da far sì che tale scambio abbia valore.
Io ti sento.. tu sai che ti sento. Sia che tu mi sia vicino.. sia a distanza.
www.liberamenteservo.it

EMPATIA non è:
confondersi con l’altro
identificarsi con l’altro

EMPATIZZARE con l’altro implica molto di più che cambiare il proprio punto di vista (Piaget, ’56), significa modificare:
il proprio giudizio
la propria memoria degli eventi
la propria risposta emotiva agli eventi
l’idea che ci siamo fatti degli obiettivi dell’altro





L’EMPATIA COINVOLGE UNA TRASFORMAZIONE STRUTTURALE , È UNO STATO DELLA MENTE, È UN MODO DI ESSERE





...UNA PRECISAZIONE: L’ATTITUDINE DELLA “SIMPATIA” in Gestalt

Fritz Perls
(1893-1970)






“Ci sono tre strade aperte per il terapeuta: la simpatia o il coinvolgimento nel campo totale e cioè la consapevolezza del sé e della persona che ha di fronte, l’empatia, una specie di identificazione con l’altro che esclude metà del campo in quanto l’interesse del terapeuta si accentra esclusivamente sulla persona che chiede aiuto e sulle sue reazioni, infine l’apatia, il disinteresse che, evidentemente, non porterà alcun risultato”.
FRITZ PERLS, L’approccio della GESTALT, Astrolabio, ’77, pag. 99

L’attitudine della “simpatia” Perls oppone all’ a-patia psicoanalitica e all’em-patia Rogersiana (il terapeuta è là di fronte a me, non è né altrove in un mondo di sapere teorico né al mio posto, usurpando le mie emozioni; resta sé stesso in relazione con me, in uno scambio da persona a persona in un dialogo autentico a due, in un Io-Tu. Buber 1923).
Il terapeuta della Gestalt non è tenuto ad accompagnare il suo cliente ovunque in una “accettazione incondizionata” (Rogers) dei suoi comportamenti eccessivi o dei suoi evitamenti ripetitivi.
E’ un compagno di viaggio che partecipa attivamente al cammino interiore del cliente, evoca all’occorrenza le sue sensazioni ed impressioni, le sue sorprese, le sue soddisfazioni; è attento all’effetto prodotto da questa condivisione nel suo compagno di viaggio in ogni momento





. . . qualche . . . attinenza con il ruolo del . . . docente???
Ultima modifica: 11 years 11 months ago Da Giancarla Mandozzi. Motivo: ho dovuto inserire i contenuti che avevo aggiunto in allegato per motivi grafici (colori e caratteri) MA non risultava visibile.
L\'Amministratore ha disattivato l\'accesso in scrittura al pubblico.
The following user(s) said Thank You: gerbi
  • Pagina:
  • 1
Moderators: Giancarla Mandozzi, gerbi
Time to create page: 0.510 seconds