Formazione necessaria


ImagePiù mi guardo intorno, più penetro le realtà estreme della vita sociale, più mi rendo conto della carenza e della necessità di formazione, come se le sole abilità e conoscenze, anche se acquisite, rappresentassero un limite alla competenza, piuttosto che uno strumento per la persona.

D’altra parte si manifesta, con sempre più necessità, l’esigenza di aggregarsi e rendere sinergiche, risorse umane non riconosciute che danno luogo ad associazioni, centri di solidarietà e di volontariato, sulle cui forze, si regge un sistema ormai obsoleto e logoro, come una vecchia coperta che a furia di essere tirata da più parti, si lacera completamente.


La parola Formazione, sembra restringersi ad un ambito elitario, in cui viene usata con il significato esclusivamente di specializzazione rispetto ad un percorso che necessita di fornire, sviluppare e valorizzare, competenze specifiche in grado di rispondere a sollecitazioni esterne nelle singole realtà, capace di sostenere i continui mutamenti ma anche di indurre innovazioni culturali e strategiche, in poche parole, una “formazione al ruolo” capace di fornire strumenti di intervento.

La Formazione, in tal senso viene ad indicare quindi la necessità di:

  • Competenze di base, indispensabili per svolgere attività: organizzazione aziendale, informatica, inglese, diritto sindacale, tecniche di ricerca attiva del lavoro, ecc.;
  • Competenze tecnico professionalizzanti, specifiche per svolgere un determinato lavoro;
  • Competenze trasversali, fondamentali per qualunque realtà aziendale e qualunque ambito della vita: si tratta, ad esempio, delle competenze che riguardano la capacità di relazionarsi, di analizzare e risolvere i problemi.

Ma non esiste “autentica formazione” senza analisi dei bisogni e capacità di rispondere ai bisogni reali dell’utenza e di conseguenza utile allo sviluppo di risorse e potenzialità inespresse; allora la formazione, ricercata dall’individuo che necessità di reintegrarsi nell’attività lavorativa, oppure di fornirsi di strumenti per cambiare la propria attività lavorativa, oppure per modificare un vissuto non conforme alle attese e alle aspirazione dell’individuo, diventa trasversale, fornendo strumenti di comprensione per la lettura della realtà nei vari contesti, sia per avere una cognizione chiara della propria persona e delle attitudine e capacità da potenziare e valorizzare.

Ne consegue che la formazione, per essere definita tale, deve avere il presupposto della continuità, cioè della capacità di saper rinnovare gli strumenti di lettura delle realtà e dei mezzi atti a modificarla, facilitando la presa di coscienza e l’orientamento verso ciò che l’individuo e/o l’ente, si pongono come scopo.

Cosa vuol dire quindi essere Formatore, secondo questa visione?
ImageIl Formatore viene ad essere il facilitatore di esperienze e l’organizzatore di processi di apprendimento, capace di individuare i bisogni ed organizzarli con una progettualità innovativa ed efficace; può assumere funzioni più o meno ampie a seconda della committenza; può operare sia come libero professionista oppure con enti di formazione e/o agenzie formative.

Come libero professionista il formatore, opera come consulente erogando un servizio che partendo dall’analisi delle esigenze di formazione dell’utenza, arriva alla progettazione e alla attuazione dell’intervento.

Sarà il monitoraggio, in itinere e conclusivo, a fornire i dati di reale cambiamento del target sul quale era centrato l’intervento.

Volendo fornire un modello illustrativo delle fasi che caratterizzano la progettazione l’intervento può essere così schematizzato:

1. Rilevazione

- Analisi dei fabbisogni formativi
- Proposta di progetto

2. Lo Sviluppo

- Pianificazione e coordinamento del progetto
- Progettazione formativa
- Sviluppo dei materiali per la formazione
- Monitoraggio

1. Le Azioni:

- Organizzazione di un corso di formazione
- Certificazione dei contenuti formativi

4. La Valutazione

Risulta consequenziale, dopo quanto esposto che anche il programma di formazione del formatore, deve rispondere a requisiti che, oltre a consolidare le capacità connesse al ruolo di Esperto dei processi di apprendimento nella formazione di personale adulto, sviluppi la capacità di interpretazione e di lettura dei contesti di riferimento, senza dimenticare, anzi supportando, l’esperienza posseduta dall’adulto per facilitarne l’integrazione con l’attività formativa.

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