Lavorare su di noi per arrivare all'ALTRO

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prendersi cura di seNoi crediamo di avere molta paura di quelli che sono i nostri limiti, di avere molta paura di non essere mai abbastanza, siamo molto influenzati dai nostri complessi d’inferiorità. Sono fermamente convinta che noi abbiamo altrettanta paura, se non di più, nell’affrontare quelle che sono le nostre potenzialità. Vale la pena di soffermarci un poco, poter cominciare a pensare alle nostre grandezze anziché alle nostre limitazioni, implica un’assunzione di responsabilità. Se io so che non sono piccola, ma sono grande, devo prendere la responsabilità di comportarmi come una persona grande. Ciò significa stare nella vita, scegliere come voglio stare nella vita. Voglio stare nella vita vivendo in un metro cubo tutta ripiegata perché sono piccolina, perché non so, perché non ce la faccio, oppure voglio pensare che il mio metro cubo si espande sempre di più e io sono un essere che nella sua vita può stare con tutta la sua energia, la sua potenzialità. Può starci portando tutto quello che sa, aperta a tutto quello che arriva e anche con l’atteggiamento che nella vita siamo un po’ come in una scalata, dove ci sarà sempre qualcuno che sa più di noi, al quale tendiamo la mano, e qualcuno che sta iniziando, dietro di noi, al quale diamo la mano. E questo non vuole dire che siamo maestri, che siamo insegnanti, ma significa semplicemente che siamo esseri umani che facciamo un’assunzione di responsabilità, con grande umanità e con il cuore molto aperto, nel dire che questa cosa che è servita a me, per la mia crescita, la metto a disposizione di qualcun altro. Questo diventa una responsabilità per tutti noi, qualunque cosa noi facciamo, è un atteggiamento che possiamo portare nella nostra vita. Tutti siamo “allievi” e “maestri”.

È evidente come queste cose sono sempre attuali e facilmente riportabili nella nostra vita e in quello che noi possiamo fare con gli altri. In questa settimana voi sentirete parlare molte scuole e voci diverse, avrete l’opportunità di estrapolare gli strumenti che possono servire ad ognuno di voi nel proprio lavoro quotidiano. Quindi, il “conosci-possiedi-trasforma è da tenere sempre presente.

In effetti questa cosa molto semplice in realtà richiede una grande conoscenza, perché richiede una conoscenza di tantissime tecniche. Sarà diverso lavorare sul piano fisico o emozionale e dipende da cosa ho davanti. Ciò significa che devo avere una conoscenza enorme e tirar fuori, a seconda della mia sensibilità, della mia conoscenza e della mia preparazione, ciò che può essere più utile a quella persona in quel momento specifico.

 

 

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